Scuola: manifestazioni del Pd in tutta Italia

da TuttoscuolaNews N. 442 31.5.2010

La “parolaccia” usata dal segretario del Pd Bersani nei confronti della Gelmini in occasione dell’assemblea nazionale del partito non era forse casuale, non era uno “scivolone maschilista”, e neanche una scelta di comunicazione volgare ma diretta, nazionalpopolare, come alcuni commentatori si erano affrettati a scrivere.

Era in realtà una scelta politica: quella di aprire nel modo mediaticamente più clamoroso un fronte di scontro con il governo - e con uno dei ministri più vicini a Berlusconi - su un terreno come quello della scuola, giudicato favorevole dal punto di vista dell’organizzazione della protesta di massa.

La settimana si apre in effetti con una “mobilitazione del Pd in tutta Italia in difesa della scuola”, come annuncia un comunicato del partito. Nella giornata di lunedì 31 maggio “i parlamentari del Pd saranno presenti in decine di scuole in tutta Italia per raccogliere indicazioni e dati sulle conseguenze dei tagli del governo ai danni della qualità della scuola pubblica italiana”.

Sono previste iniziative in tutte le regioni italiane, durante le quali i parlamentari del Pd “incontreranno docenti, dirigenti scolastici, studenti, genitori e personale Ata per ascoltare le voci di quelli che Bersani ha definito ‘eroi moderni’”, con la partecipazione, tra gli altri, di Rosy Bindi, Massimo D’Alema, Giovanna Melandri, Ignazio Marino, Giovanni Bachelet, Andrea Orlando, Maria Pia Garavaglia, Vittoria Franco e tanti altri.

Come segnala lo stesso comunicato del Pd, sono molti i motivi che giustificano la protesta, dai bilanci in rosso delle scuole all’aumento del numero di allievi per classe, dallo sfondamento del tetto del 30% di alunni stranieri ai moltissimi edifici scolastici non a norma. E poi per le decine di migliaia di precari, per i tagli agli orari delle scuole secondarie superiori, etc.

Ancora una volta la scuola, coi suoi milioni di studenti, insegnanti e genitori, viene individuata come un terreno privilegiato per una battaglia politica campale: lo aveva fatto il centro-destra contro il ministro Berlinguer, e di volta in volta le destre e le sinistre in Paesi come la Francia, la Spagna, la Gran Bretagna. Naturalmente, la politica e i politici perseguono prima di tutto obiettivi politici, cioè di aggregazione del consenso (o del dissenso). C’è solo da sperare che le ragioni della politica non facciano dimenticare che i problemi di fondo della scuola sono problemi di tutti.