Prove senza ausili per dislessici:
l'Invalsi rimedia.

Nelle prove di "rilevazione" dell'apprendimento scolastico in corso non è stata prevista la possibilità di usare pc e strumenti compensativi. Aperto il confronto con l'Associazione italiana dislessia per le prove del prossimo anno

  da Il Redattore Sociale, 12.5.2010

ROMA. L'Invalsi tenta di rimediare alla "gaffe" fatta con gli alunni dislessici o con altri disturbi specifici dell'apprendimento. Non avendo previsto per loro la possibilità di usare il pc o gli altri strumenti compensativi durante le prove di "rilevazione" dell'apprendimento scolastico per l'anno 2009-2010 (mentre i ragazzini ipovedenti o non vedenti hanno diritto ai caratteri ingranditi o al Braille), l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione si dice disponibile ad aprire un confronto con l'Associazione italiana dislessia "in vista del prossimo anno scolastico, in modo che si possano svolgere nella massima serenità per tutti gli studenti", si legge in una nota. Le prove di "rilevazione" dell'apprendimento scolastico sono in corso in questi giorni - l'ultima domani - nelle seconde e quinte classi della scuola primaria e nelle prime classi della scuola secondaria di primo grado.

L'apertura arriva in seguito delle proteste di molti genitori e dell'associazione stessa. A scatenare le polemiche è stato il fatto che gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento non hanno potuto beneficiare di quegli strumenti che usano sempre durante l'anno e che utilizzeranno il 17 giugno quando, a conclusione del primo ciclo di istruzione, verranno effettuate le prove di valutazione Invalsi (e non di "rilevazione" come quelle fatte in questi giorni). "E' inaccettabile lo svantaggio di partenza imposto agli studenti con disturbi dell'apprendimento - fa sapere l'Associazione italiana dislessia -, ma è positivo il tavolo di confronto che si è aperto con l'Invalsi". L'istituto, da parte sua, aveva motivato la scelta di equiparare gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento a tutti gli altri legandola alla "necessità di standardizzare la rilevazione e le condizioni di somministrazione delle prove".

Ma cosa sono le prove di "rilevazione" dell'apprendimento Invalsi e come funzionano per gli alunni disabili? Le prove che si fanno a maggio non sono finalizzate alla valutazione individuale degli alunni, ma al monitoraggio dei livelli di apprendimento conseguiti dal sistema scolastico nel suo insieme e nelle sue varie articolazioni. Il tipo di disabilità di ogni alunno deve essere segnalato sulla sua scheda, specificando se si tratta di disabilità intellettiva, visiva, disturbo specifico dell'apprendimento o altro. Ciò consentirà di considerare a parte i loro risultati e di non farli rientrare nell'elaborazione statistica dei dati. Ma ogni singola scuola può decidere se far partecipare o meno (e con quali modalità) gli alunni con certificazione di disabilità grave, seguiti dall'insegnante di sostegno. Se la scuola decide di non ammetterli, nei giorni delle prove deve comunque impegnarli in un'altra attività. L'Associazione italiana dislessia, invece, ha invitato i gen itori degli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento che vogliono protestare a non mandare i figli a scuola, giustificandone l'assenza con la motivazione: "Assente per diritti negati: prove Invalsi". (mt)