Scuola, novitą per gli Istituti tecnici:
dialetto e regole per i colloqui di lavoro
da
Il Messaggero,
3.5.2010
ROMA (3
maggio) - I programmi degli Istituti tecnici vanno verso un
significativo cambiamento. Le nuove linee guida del Ministero della
pubblica istruzione affiancano il dialetto all'italiano scritto e
parlato. Diventano materia di studio anche le regole per i colloqui
di lavoro.
Registri dell'italiano contemporaneo,
diversitą tra scritto e parlato ma anche rapporto con i dialetti.
Gli studenti degli istituti tecnici non potranno prescindere da
queste conoscenze di «Italiano». Lo prevedono le «schede di lavoro»
relative alle materie del primo biennio dei «nuovi» istituti
tecnici.
Se per i licei sono disponibili gią da
tempo le Indicazioni nazionali predisposte dalla
commissione Bruschi, per gli istituti tecnici il ministero
dell'Istruzione ha scelto una strada diversa: la definizione di
Linee guida da parte di un gruppo tecnico nazionale che ha intanto
preparato una serie di «schede di lavoro» sulla base di un confronto
che - spiega il ministero - ha coinvolto finora centinaia di
istituti tecnici, associazioni professionali e disciplinari, parti
sociali.
Tra qualche giorno sarą possibile proporre
emendamenti ai loro contenuti. Le proposte saranno quindi
vagliate dal gruppo tecnico che a fine maggio dovrebbe sfornare le
linee guida. Insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi sono lingua e
letteratura italiana, lingua inglese, storia, matematica, diritto ed
economia e scienze integrate. Spigolando tra le schede, articolate
per settore (economico e tecnologico), emerge che la Storia va a
braccetto con l'ecologia visto che tra le «conoscenze» che i ragazzi
dovranno aver immagazzinato sono incluse quelle relative a
«strutture ambientali ed ecologiche, fattori ambientali e paesaggio
umano».
L'insegnamento della Costituzione
italiana (afferente a Cittadinanza e Costituzione) č affidato ai
docenti di Storia e a quelli di Diritto ed Economia e che nello
studio della geografia non si potrą trascurare di analizzare temi
come lo squilibrio ambientale, l' inquinamento, la sostenibilitą e
la bio-diversitą.
Negli indirizzi del settore tecnologico
i prof di italiano dovranno programmare il percorso didattico in
modo tale da mettere in grado lo studente di orientarsi, al termine
del quinquennio, sul «profilo storico della letteratura italiana
dalle origini ai giorni nostri, con riferimenti essenziali alle
principali letterature di altri paesi, anche in prospettiva
interculturale. Non mancheranno richiami al parallelo sviluppo delle
arti visive e musicali, della drammaturgia e del cinema».
E gli insegnanti potranno ricorrere anche a
strumenti digitali e audiovisivi. E sempre nel
“tecnologico” tra le conoscenze di «Diritto ed economia» dovranno
essere incluse le regole per la redazione del curriculum vitae
europeo e le tipologie di colloquio di lavoro (individuale, di
gruppo, on line ecc.). A conferma dell'intenzione - pił volte
espressa dal ministro Gelmini - di avvicinare il mondo della scuola
a quello del lavoro. Passando alle materie pił caratterizzanti, a
proposito di«Scienze e tecnologie applicate» il ministero fa una
raccomandazione: «Č bene che questa conoscenza non abbia un
carattere solo nozionistico, ma avvenga, il pł possibile, mediante
un rapporto diretto con realtą produttive».