Anche l'Alto Adige ritarderà
l'avvio della riforma

da Tuttoscuola, 20.5.2010

Dal sito della Provincia Autonoma di Bolzano si apprende che l'assessore provinciale Sabina Kasslatter Mur ha ottenuto ieri (19 maggio) dal Ministero all'istruzione a l'ok all'applicazione in Alto Adige della riforma delle superiori solo a partire dall'anno scolastico 2011/12.

Per effetto di ciò, la riforma della scuole superiore troverà applicazione in Alto Adige un anno più tardi rispetto al resto del territorio nazionale: "A Roma ho spiegato ai funzionari ministeriali i motivi di questo rinvio e ho ottenuto via libera", spiega l'assessore Kasslatter Mur. La condizione: anche in Alto Adige i primi "nuovi" diplomi di maturità dovranno essere assegnati nel 2014/15. "Pertanto gli studenti che ora si iscrivono alla prima classe superiore avranno un percorso scolastico con il passaggio ai nuovi indirizzi", sottolinea Kasslatter Mur, che spera in una trattazione del progetto di riforma già a settembre in Consiglio provinciale. In inverno poi la Giunta emanerà le specifiche direttive, compreso il piano di distribuzione delle scuole, "che disciplinerà quali tipologie scolastiche offrire e dove", aggiunge l'assessore.

Nei colloqui a Roma Kasslatter Mur ha discusso anche dell'introduzione della maturità professionale. I rappresentanti del Governo hanno assicurato la loro collaborazione nello sviluppo del nuovo percorso scolastico. "Dobbiamo fissare d'intesa con Roma i contenuti per poter garantire il quinto anno al più tardi nel giro dei prossimi tre anni", spiega l'assessora. Tema del vertice romano anche il plurilinguismo nei percorsi universitari, con la richiesta di un consolidamento soprattutto nella formazione degli insegnanti. "Per la lingua tedesca e ladina abbiamo bisogno delle stesse possibilità di apprendimento dell'italiano, in forma di letteratura e linguistica", sintetizza Kasslatter Mur.

Anche la Sicilia ieri ha votato lo slittamento di un anno dell'ingresso della riforma, e resta anche per l'Alto Adigeil dubbio su chi si accollerà i costi per i mancati tagli connessi alla riforma.