La scuola tra le proteste

Centoventi ricercatori di tutte le facoltà hanno invaso pacificamente la sede del rettorato dell'università di Modena e Reggio Emilia in centro. E minacciano di incrociare le braccia se lo Stato non si ricorderà di loro. Giovedì la protesta dei sindacati.

 da Viaemilianet.it, 18.5.2010

Non chiedono soldi, se non per l'università, che è sotto budget e campa anche grazie a loro. Quello che chiedono i ricercatori universitari di Modena, protagonisti questa mattina di un'occupazione pacifica dell'atrio del rettorato in via Università, è quello che chiedono tutti i ricercatori italiani: coerenza, meritocrazia nel determinare chi meriti una cattedra e chi no. Ma soprattutto la garanzia che il ruolo del ricercatore non sia davvero destinato a sparire. Dalla loro parte c'è l'importanza ormai nevralgica del loro ruolo: con i tagli all'università approvati dal ministro Gelmini, i ricercatori rendono possibile il 30% dei corsi universitari in Italia. Corsi ai quali sono pronti a rinunciare, nel prossimo anno accademico, per dimostrare la necessità della loro permanenza nel sistema della pubblica istruzione.

Giovedì la protesta contro i tagli Gelmini

Tagli senza criterio, perché privi di considerazione per le esigenze didattiche. Motivo sufficiente per unire in cordata tutte le associazioni sindacali della scuola: CISL, FLC-CGIL, SNALS, UIL e la GILDA degli insegnanti, riuniti questa mattina nella sede CISL di via Rainusso, e giovedì alle 11.30 per un corteo pacifico, da piazza Matteotti al liceo Muratori. Ci saranno tutti: docenti e personale ata (ausiliari, tecnici e amministrativi). Pronti a reclamare ciò che alla scuola era dovuto, ed è stato negato. Nel pomeriggio seguirà l'assemblea, ospitata dal Liceo Muratori. Il tema principale sarà l'ulteriore taglio, già paventato, di 213 posti nell'organico di diritto: 38 insegnanti delle primarie, 47 delle secondario di primo grado e 128 alle superiori. Stessa storia nelle altre province d'Italia, dove sono al vaglio programmi di sciopero e pressioni sul ministero per il saldo del credito nei confronti delle scuole.