SCUOLA

Tar Lazio: sì a sospensiva
tagli ore intermedie superiori

Accolto ricorso Snals: serve parere Consiglio pubblica istruzione
Ma orientamento Cnpi negativo: così si lede continuità educativa

  ApCOM, 20.7.2010

Roma, 20 lug. (Apcom) - Nel giorno della mancata concessione della sospensiva delle circolari ministeriali su organici e iscrizioni nella scuola, anche se introdotte attraverso circolari illegittime, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso, presentato dallo Snals-Confsal, contro il decreto con cui il Miur ha ridutto gli orari di insegnamento negli istituti tecnici e professionali: l'ordinanza n. 3363, del 19 luglio, resa nota oggi, riguarda specificatamente il taglio delle ore attuato unilateralmente dal ministero dell'Istruzione sulle seconde, terze e quarte classi degli istituti tecnici e sulle seconde e terze dei professionali attraverso un decreto del 15 marzo scorso.

La sospensiva, destinata a durare fin quando il Consiglio nazionale della pubblica istruzione esprimerà il proprio parere sull'iniziativa del ministero, non riguarda comunque le prime classi delle superiori: queste, infatti, sono direttamente coinvolte nella riforma approvata dal governo.

Nel ricorso, sostenuto dagli avvocati Stefano Viti e Michele Mirenghi, sottoscritto da alcuni insegnanti e genitori di studenti che subiranno già da settembre le riduzioni di orario, i ricorrenti avevano definito particolarmente grave il mancato coinvolgimento del Cnpi, poiché esso è per legge "l'organo collegiale posto al vertice della struttura di autogoverno della scuola" oltre che "titolare di rilevantissime funzioni di carattere consultivo in materia di 'governo' della scuola".

Il sindacato sosteneva, inoltre, che la riduzione delle classi intermedie ha introdotto "una modificazione dei curricula scolastici per gli anni di corso successivi al primo, modificando 'ex post' il patto formativo sottoscritto con la scuola al momento della iscrizione al primo anno di corso". Ma anche che la riduzione di orario (mediamente due ore) si effettuerà solo "sulle classi di concorso con non meno di tre settimanali, cioè a dire proprio sugli insegnamenti qualificanti e caratterizzanti dei rispettivi indirizzi".

La decisione del Tar del Lazio costringerà ora viale Trastevere a rivolgersi al Cnpi in tempi brevissimi: le complesse operazioni di avvio del nuovo anno scolastico, i cui tempi di attuazione sono ridotti dall'imminente pausa estiva, necessitano infatti di indicazioni certe.

Le speranze che l'organo superiore dia l'assenso alla riduzione delle ore sono comunque davero poche. Anche i precedenti non sono positivi per il Miur: lo scorso anno, durante una adunanza del 22 luglio 2009, il Cnpi aveva giudicato "inaccettabile e improponibile" l'ipotesi di modificare già a partire dal successivo anno scolastico i moduli orari. Anche perché la loro adozione non avrebbe potuto garantire "i tempi indispensabili per gestire il passaggio dai vecchi al nuovo ordinamento" senza ledere "il diritto alla continuità educativa" degli studenti.

È improbabile, quindi, che il Cnpi abbia nel frattempo cambiato idea. Lo sa bene Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals-Confsal, secondo cui con questa sentenza "da settembre i ragazzi degli istituti tecnici e professionali potranno continuare a godere di un monte ore di insegnamento adeguato, con indubbi riflessi positivi per tutto il corpo docente, di ruolo e precario".

Secondo il leader del sindacato autonomo la riduzione delle ore di insegnamento nelle classi intermedie, oltre che a ledere i diritti dei discenti, "avrebbe comportato degli effetti oltremodo negativi anche sui livelli occupazionali degli insegnanti. Lo Snals-Confsal auspica quindi che l'ordinanza del Tar possa costituire l'opportunità per una utile riflessione critica".