Un parere d'urgenza del CNPI
può chiudere la querelle sugli orari ridotti

Gli effetti dell'ordinanza di sospensiva del Tar per la riduzione di orario delle classi intermedie di tecnici e professionali

da Tuttoscuola, 23.7.2010

I commentatori che hanno dato rilievo alla notizia della sospensiva del Tar verso gli atti ministeriali che riguardano la riduzione di orario delle classi intermedie dei tecnici e dei professionali, hanno fatto intendere che il Consiglio nazionale della pubblica istruzione sia stato escluso da qualsiasi valutazione della proposta con un atto che qualcuno ha giudicato unilaterale del Miur.

Non è proprio del tutto così, perché il CNPI (contro il quale, insieme al ministero dell'istruzione, è stato prodotto il ricorso) il suo parere sui regolamenti, comprese le riduzioni di orario delle classi intermedie, lo aveva espresso per tempo.

Quando, infatti, il 22 luglio di un anno fa il Consiglio nazionale della pubblica istruzione espresse i pareri, complessivamente favorevoli, sugli schemi di regolamento dei nuovi istituti tecnici e professionali, era a conoscenza e aveva valutato anche le previsioni di modifica degli orari settimanali delle classi intermedie che, se pur perfezionate nel testi dei Regolamenti definitivi, sono diventate ora l'oggetto del contendere.

Le riduzioni di orario, per spiacevoli e discutibili che siano, sono comunque legittimate dai Regolamenti (dpr n. 87 e n. 88/2010) attualmente in vigore.

Alcuni atti successivi emanati in attuazione di quei regolamenti, secondo l'ordinanza di sospensiva del Tar n. 3363 del 19 luglio 2010, avrebbero dovuto anch'essi raccogliere nuovamente il parere (non vincolante) del CNPI.

Basterà, dunque, che il Consiglio nazionale convocato d'urgenza, esprima il parere anche su quegli atti applicativi; parere che il Miur, senza vincolo di adeguarvisi, dovrà valutare prima di riconfermare (o integrare) gli atti emanati che devono, fino a quel momento, considerarsi sospesi, come dispone l'ordinanza del Tar che Accoglie la domanda cautelare nel limite della sospensione degli atti impugnati fino all'acquisizione e alla compiuta valutazione del parere del Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione.

Gli scenari catastrofici ipotizzati da qualcuno sembrano, a questo punto, un po' eccessivi, anche se nel merito di quella scelta della riduzione di orario sulle classi a vecchio ordinamento, non si può non avanzare più di una riserva.