Dal 2011
anche nelle superiori
Scuola: alle medie test all'inizio
e alla fine dell'anno scolastico
Il Piano nazionale per la qualità e il merito
parte dalle prove Invalsi.
Gelmini: «Servono per migliorarsi»
Il Corriere della Sera,
15.7.2010
ROMA - Già da settembre alla
ripresa dell'anno scolastico gli alunni di mille scuole medie
dovranno affrontare un test per accertare la loro preparazione. E
alla fine a giugno ne dovranno fare un altro per vedere se hanno
appreso quello che avrebbero dovuto imparare durante l'anno. In
pratica dei piccoli esamini, anche se il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, non ha voluto nemmeno accennare a quella parola
alla presentazione del Piano nazionale per la qualità e il merito.
Il Piano è stato presentato giovedì al ministero insieme a Roger
Abravanel, autore di un saggio sulla meritocrazia. Dall'anno
scolastico 2010-2011 il piano coinvolgerà mille scuole medie e
dall'anno successivo (2011-2012) anche le superiori.
TEST - Entro il 2013 il 50%
delle scuole medie sarà interessato dai test e dal 2013 in poi il
piano sarà esteso gradualmente a tutte le scuole medie italiane. I
test sono in sostanza un'estensione di quelli già introdotti nella
scuola media dall'Invalsi. I docenti coinvolti aumenteranno da 770 a
2 mila e saranno assistiti da 200 tutor. Ma se quest'anno i test
hanno coinvolto 17.600 studenti verificando le competenze solo per
quanto riguarda la matematica, dall'anno prossimo i ragazzi
interessati saranno 50 mila e verranno esaminati anche
sull'italiano.
VALUTAZIONE - «La valutazione
non va intesa come qualcosa di sanzionatorio, di punitivo nei
confronti degli insegnanti o degli studenti», ha detto il ministro,
«ma come un contributo per migliorare la qualità del nostro sistema
scolastico. Il progetto serve anche a far decollare la meritocrazia.
I test, infatti, potrebbero essere utilizzati anche per la
distribuzione di borse di studio che oggi avviene seguendo
principalmente il reddito. I risultati saranno anche utilizzati per
stilare una classifica nazionale degli istituti migliori e per
stimolare i docenti a migliorare la loro didattica». «La scuola del
futuro», ha osservato Abravanel, che sarà consulente del ministero a
titolo gratuito, «è insegnare come pensare e non cosa pensare. E i
test che si vogliono proporre non sono quiz, ma insegnano a usare la
testa. L'80% delle persone sa leggere, ma non capisce fino in fondo
ciò che legge. È urgente rilanciare la qualità della scuola e
dell'insegnamento».