La fatica di insegnare
di Dario Missaglia, da
ScuolaOggi 12.7.2010
In tempi di fannulloni
e relative reprimende, questa lettera di una normale professoressa
di scuola secondaria superiore,
restituisce al lavoro nella scuola quella dimensione materiale che
troppo spesso è elusa, dimenticata o forse neppure conosciuta. La
prof, sceglie una rappresentazione che non manca di ironia,
divertimento, scherzoso approccio alla fatica. E’ un buon segno
perché la nevrosi, in questa professione, è dietro l’angolo e se ne
intuiscono le ragioni. Ma lo sguardo in apparenza leggero non fa
velo delle tante vere difficoltà che ogni insegnante serio incontra
nel suo lavoro. Parlarne non farà male e non svaluterà la
professione. Renderla leggibile, trasparente, valutabile, anche nei
suoi “piccoli” e faticosi aspetti potrà concorrere a superare una
certa sacra rappresentazione che ancora aleggia in tante colte
riflessioni. La prof non si firma e non ce n’è bisogno: la sua è una
lettera di una delle tante normali professoresse della nostra
scuola.
Diciotto ore di cattedra: lingua e letteratura italiana, lingua e
letteratura latina in quarta e quinta, lingua e letteratura latina
in terza.
22 alunni in terza, 26 in quarta, 29 in quinta e in questa classe
sono pure coordinatore…( Aiuto! I giudizi, il documento del 15
maggio…)
In totale tre compiti di latino e due di italiano a quadrimestre: 9
+ 4 = 13 pacchi di compiti.
231 singoli compiti di latino da correggere e valutare, 165 singoli
compiti di italiano sempre da correggere e valutare.
Preparazione dei compiti
Compito di italiano.
Varie tipologie testuali : analisi del testo, saggio breve ed
articolo di giornale, tipologia D…
Il lavoro comincia molti giorni prima. A casa.
Le Fatiche di Sisifo? Un’ inezia! Se paragonate a quelle (non solo
mentali) consumate a spulciare libri, riviste, antologie… a
scegliere titoli, contenuti, documenti …
Ma perché le copie-saggio sulle tipologie testuali (di cui posseggo
innumerevoli
copie ) contengono
assai raramente verifiche da somministrare
tout-court alla classe?
E…dopo innumerevoli tormenti cervico-brachiali (le fatiche
appunto non sono solo mentali) finalmente gli ambiti sono stati
decisi, gli argomenti hanno preso forma e i documenti sono stati
trovati. Ora però bisogna assemblare
tutto… (penso ancora a Sisifo…) Chi la detto che il
copia e incolla sia relativo solo alle funzioni del
computer?
Preparare le tracce dei compiti non è uno scherzo: ci vuole tempo,
organizzazione, pazienza…nonché abilità e maestria…anche
con fogli, forbici e colla…
Torniamo a noi.
Adesso sistemo la
quinta. Compito di italiano.
29 per tre fogli di documenti (ambito-artistico-letterario. Di
solito è il più lungo!) + 29 per due fogli
(ambito socio-economico) + 29 per due fogli (analisi del testo) + 29
(un solo foglio! Tipologia D)
Totale 232 fogli. Diviso due fa 116 fogli. Bene. (E’ più macchinoso,
ma faccio sempre le fotocopie davanti e dietro per
risparmiare la carta. Non posso dimenticare l’agghiacciante
documentario trasmesso da Geo&Geo sull’ecatombe di alberi nella
foresta amazzonica!)
OK. Ricapitoliamo. 116 fogli (davanti e dietro) E la quinta
è a posto.
(Meno male che talora i documenti per l’ambito
scientifico-tecnologico e storico politico me li forniscono i
colleghi delle suddette discipline. Meno male. Ribadisco.
Meno male)
Continuiamo….
Ora sistemo la quarta: 26 alunni, quattro tipologie, due fogli per
il saggio, uno per l’analisi del
testo…Totale…
Ma una volta non mi ero laureata in lettere?
Le fotocopie
Tutto pronto. Ora
bisogna solo fare le fotocopie. (Mi basterà una risma di
carta?)
Eccola lì. In fondo alla sala insegnanti, con le braccia a sportello
aperte e le lucine lampeggianti!
Forse troppo lampeggianti.
Non c’è la solita fila, nessun docente ad aspettare il suo turno per
le fotocopie. (In certi giorni sembra di essere al check-in
dell’aeroporto! )
Evviva ! La fotocopiatrice è libera! Miracolo. Proprio durante la
mia ora di buco!
Il più delle volte per portare a termine la Titanica Impresa
(di nuovo il mito…) devo arrivare prima
dell’inizio delle lezioni e/o
fermarmi dopo la fine delle stesse. Ma del resto…così fan tutti…
Arrivo trionfante e
volenterosa davanti ad Hal 9000 ma sul suo fianco,
attaccato con il nastro adesivo, c’è un foglio giallo con una
scritta nera che mi scaraventa nel baratro…Toner
esaurito.
Toner esaurito?
I fase: Perplessità
II fase: Panico.
Indietreggio di qualche passo
Toner esaurito. Dramma. I compiti sono per domani!! Come faccio ora?
L’ultima volta che la fotocopiatrice era rotta sono andata
nell’ufficio della mia amica commercialista (ogni tanto mi permette
di fare qualche fotocopia…) ma da ieri è in ferie...
Esco affranta dalla sala insegnanti con un’ espressione in volto che
ricorda quella di Sandrine Bonnaire in “Senza tetto né legge”
(Leone d’oro al festival di Venezia nel 1985, ma non era un gran
film) e mi dirigo vinta e rassegnata verso la cartolibreria più
vicina.
Correzione compiti
Dunque. Devo correggere
132 compiti al mese.
Tassativo: riconsegna dopo quindici giorni. Non si può sforare. Così
è scritto, così deciso, così deliberato dal Collegio dei docenti.
Facciamo ancora un po’ di conti. Per colpa di un avverso destino
questo mese li devo correggere e valutare
tutti quasi
contemporaneamente (!)
Quando? Il pomeriggio è praticamente impossibile.
Perché? Diciamo perché sovente gli insegnanti si devono
fermare a scuola, dopo le lezioni, per riunioni ed impegni vari…
I più coinvolgenti sono quelli in cui noi docenti dobbiamo discutere
sulle linee-guida e sui repentini
cambiamenti di didattica predisposti urgentemente da Chi
dimora nell’Olimpo dei Sapienti…
Torniamo a noi. Dunque: se inizio a correggere da domani,
se correggo per cinque giorni consecutivi
(naturalmente per due settimane) naturalmente dopo
cena (naturalmente fino a quando le forze reggono) e se
rinuncio ad uscire per l’intero fine settimana…forse… ce la
faccio a consegnare in tempo!!
Riflessioni sparse
Mi ronza qualcosa in testa. Tutto organizzato. Eppure non sono
soddisfatta dei miei calcoli certosini…Infatti dimenticavo qualcosa.
Un particolare importante. Nei tempi sopra citati avevo già
preventivato (per snellire e sveltire il programma) la
preparazione di urgenti mappe concettuali su alcuni autori: il
novecento incombe!
Accidenti! Mi devo organizzare! Devo trovare il tempo per…forza!
Facciamo il punto della situazione: in terza Cicerone (più
traduzioni tratte da opere a scelta), in quarta Machiavelli
e Virgilio (più traduzioni tratte da opere a scelta), in
quinta Pirandello ed Apuleio…
Ci vuole un’abilità consumata e molta esperienza per non esordire in
classe dicendo che Virgilio ha scritto le “Metamorfosi” e
Machiavelli “Il fu Mattia Pascal”!
Ma questa è un’altra storia…
I problemi però non
vengono mai soli…
Dopo le spiegazioni, ovviamente le interrogazioni.
Oh Gesù (direbbe W.Allen)
Devo concentrarmi sul da farsi. Dunque vediamo: la prossima
settimana ci sono i compiti (quelli di latino),
poi a seguire le relazioni sull’opera di narrativa mensile, poi
l’incontro con gli esperti in Aula magna, poi l’assemblea di
Istituto, poi…
Ma non ce la farò mai, con tre ore settimanali di latino e
quattro di italiano, ad interrogare per la fine del mese 22 alunni
in terza, 26 in quarta e 29 in quinta sulla Gerusalemme Liberata di
Foscolo, l’Eneide di Marziale ed il romanzo storico di Svevo!
Calma. Ricapitoliamo…
mi si confondono un po’ le idee… Dunque: prima devo spiegare, poi
interrogare, contemporaneamente correggere i compiti, le relazioni
di narrativa e preparare le mappe concettuali…e domani è già
giovedì. Il giovedì è terribile! Cinque ore da 60 minuti,
tutte di fila. (Certe
volte non ho tempo neanche di andare in bagno!) e quando esco da
scuola sono così stremata che non mi ricordo mai dove ho
parcheggiato la macchina!
Aiuto! Le campanelle suonano, gli alunni schiamazzano, i libri
svolazzano… ed io non sono più Sandrine Bonnaire in “Senza tetto
né legge”, ma una…Donna (e) sull’orlo di una crisi di nervi…
Quello però era un bel
film!
NB = Ogni riferimento a persone, fatti, amiche
commercialiste o … fotocopiatrici, si deve ritenere assolutamente
casuale.
(Naturalmente anche il riferimento a Kundera)