Test Invalsi due volte all'anno di R.P. La Tecnica della Scuola, 16.7.2010 Dal prossimo anno scolastico gli studenti della secondaria di primo grado sosterranno le prove Invalsi a settembre e a maggio. Scopo dell'iniziativa è quello di verificare l'intervento della scuola. Critica la senatrice PD Mariangela Bastico.
A partire dal
prossimo anno scolastico gli studenti della scuola secondaria di
primo grado sosterranno due volte all’anno prove di valutazione
predisposte dall’Invalsi; una prima rilevazione verrà fatta
all’inizio dell’anno scolastico e una seconda verso la fine. A settembre il progetto coinvolgerà 1.000 scuole per un totale di 50mila studenti e 2mila docenti, mentre dall'anno scolastico 2011/2012 si procederà anche con la scuola superiore. Secondo le previsione del Ministro, dal 2013 in poi si andrà a regime. I risultati dei test - ha spiegato il Ministro - serviranno per valorizzare il merito: “Ad esempio - ha aggiunto Mariastella Gelmini - potrebbero essere utilizzati anche per la distribuzione di borse di studio che oggi avviene seguendo principalmente il parametro del reddito. I risultati saranno anche utilizzati per stilare una classifica nazionale degli istituti migliori e per stimolare i docenti a migliorare la loro didattica".
Molto critica
l’opposizione che, per bocca della senatrice del PD Mariangela
Bastico, sottolinea che “la valutazione è uno strumento essenziale
in relazione alla autonomia scolastica e per misurare l’efficacia
dei processi formativi,è uno strumento che deve essere ben
orientato, non un obiettivo o un valore in quanto tale”. Ma la senatrice del PD appunta le sue critiche anche sulla stessa metodologia di rilevazione messa a punto dall’Invalsi: “Prove standardizzate quali quelle che l’invalsi ha applicato nell’esame di terza media, sono ampiamente estranee alle modalità della didattica d’aula volta alle conoscenze e non alle competenze come misurate in queste prove. Quindi, daranno sempre i risultati falsati”. “Inoltre - conclude la Bastico - credo che la valutazione debba far comprendere quali siano gli elementi di sistema per cui alcune scuole hanno una riconosciuta qualità e danno buoni risultati ed altre no. Pertanto deve essere rivolta all’organizzazione nel suo complesso e non solo ai singoli ragazzi e ai singoli docenti”. Critiche e osservazioni certamente condivisibili, anche se è bene ricordare che i test Invalsi sono ormai in uso nella scuola italiana da parecchi anni e anche nel periodo in cui il Ministero era retto da Giuseppe Fioroni (e dalla Bastico come viceministro) la metodologia della rilevazione degli apprendimenti non era sostanzialmente diversa da quella attuale. |