SCUOLA

Soppressione Enam,
Gilda chiede abolire tassa stipendio

Lo chiediamo da 15 anni figuriamoci ora:non reca alcun vantaggio

  ApCOM, 22.7.2010

Roma, 20 lug. (Apcom) - Con la soppressione dell'Enam, prevista dal maxiemendamento alla manovra finanziaria approvato a metà luglio dal Senato ed ora all'esame della Camera, i docenti di scuola elementare chiedono di abolire anche la trattenuta (in media oltre 200 euro annui a 'maestro') a loro carico per il suo sovvenzionamento: a farsi portavoce della richiesta è il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, secondo cui "contestualmente alla soppressione dell'Ente nazionale assistenza magistrale va eliminato anche questo iniquo balzello".

L'emendamento, contenuto nell'articolo 7 (comma 3-bis), sancisce che 'l'Ente nazionale di assistenza magistrale (Enam), istituito in base al Dlpcs 21 ottobre 1947, n. 1346, come modificato dalla legge 7 marzo 1957, n. 93, è soppresso: le relative funzioni sono attribuite all'Inpdap che succede in tutti i rapporti attivi e passivi'. Ciò significa che tutte competenze dell'ente soppresso verranno trasferite all'Inpdap. Compresa la 'tassa' mensile dello 0,80% dello stipendio.

"Da 15 anni - sostiene il coordinatore della Gilda - il nostro sindacato si batte per l'abolizione di questa trattenuta obbligatoria che risale a un decreto del lontano 1947 e che, quando è avvenuto il passaggio al sistema privatistico, non è stata richiamata dal contratto di lavoro. Inoltre va sottolineato - aggiunge Di Meglio - che le forme di assistenza offerte dall'Enam non si sono mai adeguate alla mutata realtà storica e sociale del Paese e, quindi, non garantiscono alcun vantaggio sostanziale agli insegnanti".