Intanto la Gelmini... Giuseppe Tuozzo* Il Messaggero, 1.7.2010 30 giugno 2010, oggi scade per la decima volta in 10 anni il mio contratto di lavoro. Per altri colleghi sarà la quindicesima ed anche trentesima volta! E’ il destino di circa 240.000 precari: 140.000 docenti, 100.000 non docenti assunti a tempo determinato annuale. E siamo anche fortunati, altri migliaia di colleghi non lavorano più già da qualche anno, grazie ai tagli dei “macellai” Berlusconi, Tremonti e Gelmini. Sono in auto, come ogni mattina per recarmi a scuola. Quasi 200 km ogni giorno, su e giù per le montagne della provincia di Salerno, ad oggi sono quasi 35.000 km percorsi. Oggi è l’ultimo giorno di lavoro, da domani sarò nuovamente disoccupato... e il prossimo anno? Dove lavorerò? E soprattutto, mi chiedo se lavorerò? Accendo la radio e la sintonizzo su un’emittente di Stato. Si, è proprio la sua voce, la voce del Ministro Gelmini. Bene, mi dico: “Il conduttore ed i giornalisti ospiti in studio e collegati non potranno non fare qualche DOMANDA al Ministro che ha massacrato la Scuola Pubblica Statale”. Aspetto, con fiducia. Nulla. Nessun contraddittorio politico: è sola in studio. Nessuna domanda, anzi, i giornalisti le fanno da spalla per la solita vuota propaganda di regime, che il ministro recita ormai a memoria da tempo: ”Più tempo pieno, nessuno docente di sostegno tagliato, Università più efficienti, meritocrazia….” Il solito bla, bla, bla insomma. Tutte con il segno più, quindi, secondo la narrazione gelminiana, sono le condizioni in cui si trova la Scuola Pubblica sotto la sua guida politica. Una vera magia! Eppure sarebbe bastato che il giornalista le avesse chiesto: “Com’è possibile, Ministro, ottenere questi risultati, quando TUTTI SANNO che alla Scuola sono stati sottratti 8 miliardi di euro in tre anni, e tagliati 150.000 docenti ed ata?”. No, in questa Italia le domande non le fanno più nelle radio e tv di Stato. E fra un po’ il bavaglio alla stampa sarà imposto anche per legge! E’ inaudita la “violenza” che commettono, ormai da tempo, per schiacciare la verità attraverso la propaganda ”dei cieli azzurri” imposta dal capo. No, non s’illuda Ministro, non sarà la Sua, la Vostra propaganda a fermare la nostra voglia, la nostra forza di lottare e raccontare come stanno davvero le cose nella Scuola Pubblica Statale. Le diciamo, anzi, che le Vostre solite menzogne stanno alimentando in maniera esponenziale il dissenso nei Vostri confronti anche da parte di migliaia di persone che pure avevano dato il consenso elettorale. Esca dal bunker mediatico che Le hanno costruito, fatto di tv e giornalisti consenzienti che fanno interviste in ginocchio, vada tra la gente, si colleghi ad internet, vada su facebook frequentato da milioni e milioni di italiani, o in qualsiasi forum, si accorgerà che gli italiani non credono più alle frottole preconfezionate da Voi, che sono arrabbiati verso una politica che taglia i servizi essenziali ai cittadini e si garantisce i privilegi e l’impunità per sé!
La Vostra ridicola propaganda somiglia
tanto all’orchestrina che suonava sul Titanic… Che tristezza. Che
pena. |