Ghizzoni (Pd): ''Siano pubblicati
i dati ufficiali sul tempo pieno''

da Tuttoscuola, 14.7.2010

Le critiche del Partito alla manovra del governo non si sono concentrate soltanto sulla norma (poi ritirata dalla maggioranza) che toglieva il tetto di 20 alunni per classe in presenza di alunni disabili, ma anche su altri aspetti del provvedimento.

La senatrice del Pd Mariangela Bastico considera la manovra come "inadeguata, debole e soprattutto ingiusta perché esclude dai sacrifici chi ha di più, esclude le rendite finanziarie, i grandi patrimoni, e colpisce i più deboli", e si chiede: "Perché il Governo non ha accolto il nostro emendamento che stabilisce un prelievo straordinario di solidarietà triennale su tutti i redditi superiori ai 150 mila euro? Con questa entrata si sarebbero raccolte le risorse che invece si prelevano su chi ha di meno, in particolare sui disabili e sul personale della scuola".

All'esecutivo, la Bastico chiede di "impegnarsi formalmente ad eliminare la gravissima ingiustizia che rende permanente solo per i docenti e ATA, il blocco degli scatti di anzianità, con effetti pesantissimi su stipendi, pensioni e liquidazioni: nella sua carriera ogni docente perde dai 29 mila ai 40 mila euro, pari a oltre un anno di lavoro gratis, imposizione inaccettabile per qualunque lavoratore".

Le critiche della capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, si concentrano sulla riduzione del tempo pieno (che però dal Ministero dell'Istruzione smentiscono) e sulle cause della riluttanza di viale Trastevere a fornire i dati ufficiali sugli orari scolastici settimanali scelti dalle famiglie: "I dati ci sono ma li tengono nascosti o meglio selezionano quelli di 'maggiore interesse per una diffusione esterna all'amministrazione'. Una formula garbata per dire che il ministero rende pubblici solamente i dati utili alla propria propaganda".

"Non si comprende - aggiunge la Ghizzoni - perché vi sia tanta reticenza a diffondere i dati sugli orari scolastici ossia su quanto tempo i ragazzi stanno tra i banchi delle scuole. Evidentemente questi dati smentiscono le cifre diffuse con enfasi nel maggio scorso dal ministro Gelmini sull'incremento del tempo pieno. E ne è conferma la risposta alla nostra interrogazione che è molto evasiva e che, invece di dare riscontri oggettivi, si limita ad esprimere giudizi. Ad esempio, a proposito delle classi funzionanti a 31-39 ore il ministero sostiene, senza però fornire alcun dato, che 'esse hanno subito una modestissima riduzione'".

"L'unica cifra comunicata - conclude la Ghizzoni - è quella delle 'seicento classi prime a tempo pieno in meno rispetto all'anno precedente', un dato che cozza platealmente con il presunto aumento del 2% per l'anno scolastico 2009/2010. Insomma, la risposta è pasticciata e dimostra la volontà del ministro Gelmini di continuare a voler nascondere agli italiani i fenomeni che interessano il sistema scolastico".