Esami di terza media, ieri il test Invalsi
«Troppo difficile»: arriva il “4 politico”

Esordio della prova nazionale, Gelmini: così più rigore
Ma per evitare disfatte messo un limite ai voti troppo bassi

di Ilaria Ricci da Il Messaggero, 18.6.2010

ROMA (18 maggio) - Matematica è stata un vero “incubo” e anche italiano non era poi così facile, con tutte quelle domande “a trabocchetto”. Il test nazionale Invalsi, che ha coinvolto ieri circa 580mila studenti, è ormai in archivio, ma i ragazzi lamentano una certa difficoltà della prova, che da quest’anno farà media con tutte le altre per il voto finale dell’esame di terza. I prof non smentiscono, «il test non era facilissimo». «Tanto è vero - spiega Lucia Piana, insegnante di italiano della media Pagano di Roma - che anche alcuni nostri alunni molto brillanti non hanno preso più del 9. E sono fioccati molti 5 e 6». «I ragazzi hanno sofferto in matematica soprattutto perché non potevano usare la calcolatrice», aggiunge Pietro Perziani, preside della media Viscontino della Capitale. L’unica nota positiva è che anche i “somari” non prenderanno né zero, né due o tre. Proprio perché è la prima volta che la prova fa media come le altre nell’esame, l’Invalsi, l’istituto che ha curato il test, ha stabilito che il voto più basso (anche per chi dovesse aver lasciato il compito in bianco) sarà 4.

«E’ la riprova - spiega Piero Cipollone, presidente Invalsi - che con questo test non volevamo penalizzare nessuno, ma solo rilevare gli apprendimenti degli studenti e offrire alle scuole e ai ragazzi uno strumento oggettivo per potersi confrontare tra loro sul lavoro che fanno. Dare voti bassissimi come 2 o 3 non avrebbe avuto senso perché agli estremi del test, sia tra chi prende i voti più alti che tra chi prende quelli più bassi, le differenze spesso sono di pochi punti. Non avrebbe senso penalizzare qualcuno, magari per una sola domanda sbagliata. Comunque, anche una scuola che dà buoni voti a tutti - continua Cipollone - non fa un favore a nessuno, soprattutto ai meritevoli. Il test consente invece di misurare più oggettivamente gli studenti e dare voti credibili». L’Invalsi non ha rilevato «particolari preoccupazioni» dalle scuole: «le prove contenevano concetti base che si apprendono a lezione e che andavano solo applicati». Soddisfatto anche il ministro Mariastella Gelmini, secondo cui il quiz nazionale garantisce più «rigore e serietà». «La prova - ha detto Gelmini - contribuisce a modernizzare il sistema su basi internazionali e a garantire agli studenti una preparazione più seria e rigorosa».

Ma gli alunni non la vedono allo stesso modo. Secondo un sondaggio di Skuola.net per il 61% degli esaminandi la prova era troppo difficile e richiedeva una preparazione superiore a quella raggiunta al termine del ciclo di studi. Sul sito i ragazzi si sono sfogati per tutto il pomeriggio, ieri, avanzando anche dubbi sul alcuni quesiti: «La prova era una truffa perché in italiano c’erano delle domande che non erano presenti sul testo da leggere. Ci hanno imbrogliato...», ha scritto Luca, uno studente. Una polemica sollevata da più alunni: secondo gli esaminandi alcune domande relative secondo brano da leggere erano di cultura generale, non di comprensione del testo, e questo poteva mandare in confusione.

«In italiano effettivamente c’erano quesiti ambigui - continua la professoressa Piana di Roma - anche in matematica mi è stato detto che c’erano problemi simili». I docenti lamentano, poi, che quest’anno era più difficile la correzione dei compiti e il rischio di errori era dietro l’angolo. Ci sono volute ore ieri pomeriggio per rincontrollare tutti i test. Qualcuno, come i docenti della scuola media Viscontino di Roma, ha rimandato ad oggi la correzione per avere più tranquillità. Intanto ieri il sito dell’Invalsi è stato preso d’assalto dagli studenti e dagli insegnanti che volevano scaricare le soluzioni e la connessione è stata complessa. Proprio per evitare “ingorghi” l’Istituto ha pubblicato prima le correzioni che servivano ai professori per lavorare e poi la traccia dei compiti, mandando però in tilt l’umore degli studenti che volevano subito cercare di capire come era andata.

Il test era diviso in due parti, italiano (47 quesiti) e matematica (25). Per prendere dieci bisogna aver “capitalizzato” tra i 92 ed i 100 punti. Per la sufficienza ne bastano tra i 55 e i 64. I ragazzi hanno avuto un’ora per ciascuna materia, con un intervallo di quindici minuti tra l’una e l’altra. Archiviato il test da oggi si parte con gli orali in alcune scuole. Qualcun altro farà il quinto scritto, la seconda lingua. Nel giro di un’altra settimana gli esami saranno solo un ricordo.