Tagli più duri per i docenti/3:
si toglierà anche a chi ha di più?

La "casta" subirà lo stesso trattamento?

da Tuttoscuola, 9.6.2010

Qualora la manovra non venga modificata in Parlamento nel corso della conversione in legge del decreto, ci si troverà di fronte al più drastico intervento sulle retribuzioni del personale nell'intera storia della scuola italiana.

Nei giorni scorsi, Tuttoscuola aveva sottolineato come sembra aver prevalso una sorta di regola di Robin Hood rovesciata: la Finanziaria toglie di più a chi ha di meno (per es. agli insegnanti, nel solo triennio 2011/13, -10/15%), salvaguardando nella sostanza chi ha di più, dai dirigenti dell'amministrazione (-2%) ai direttori generali e ai sottosegretari (-6%), ponendo un problema di equità, ammesso anche dal ministro della Funzione pubblica Brunetta.

Da qui la proposta fatta da Tuttoscuola di eliminare la franchigia che impedisce di applicare la riduzione di stipendio sui primi 90 mila euro dei dirigenti (tema sul quale è stato lanciato un sondaggio tra i lettori del sito www.tuttoscuola.com al quale è ancora possibile rispondere e di cui verranno presto resi noti i risultati).

Alla luce di quanto ora emerso, dopo la diffusione della relazione tecnica, sulle effettive caratteristiche della manovra, appare ancora più stridente il sacrificio chiesto ai docenti rispetto a quello richiesto alla "casta". Verrà ora modificata durante il confronto politico parlamentare in sede di conversione in legge? Se pure verranno confermati i saldi (e "i soldi", come ha affermato ieri il ministro dell'economia Tremonti) complessivi, un principio di equità - che consentirebbe anche di eliminare la sensazione di accanimento verso il settore della scuola che a questa condizioni la manovra lascia - vorrebbe che si riducesse almeno in parte il taglio previsto per il personale della scuola e si incrementasse quello richiesto alla classe dirigente, portandolo almeno a un'incidenza percentuale pari a quella richiesta ai docenti.

Cosa deciderà il Parlamento? E come si regoleranno gli stessi presidenti di Camera e Senato che dovranno deliberare entro la fine dell'anno in vista della determinazione del taglio dello stipendio per i parlamentari, inclusi i ministri parlamentari? Analoga decisione spetta anche alla Presidenza della Repubblica e alla Corte Costituzionale, che dovranno decidere riduzioni di spesa (art. 5 del decreto legge n. 78/2010). Sarà richiesto un conto analogo a quello del personale della scuola?