Manovra in aula al Senato il 6 luglio.
Valditara (Pdl) e Rusconi (Pd)
spiegano le novità sulla scuola

Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 25.6.2010

La manovra da 24,9 miliardi arriverà in aula, al Senato, il prossimo 6 luglio. E non più il 1°, come invece previsto dal precedente calendario d'aula. La decisione è stata presa dai capigruppo di Palazzo Madama, su richiesta della maggioranza in commissione Bilancio per avere così più tempo per valutare i 2.550 emendamenti presentati dai gruppi. Il termine per la presentazione degli emendamenti per l'aula è stato spostato a lunedì 5 luglio alle ore 14.

Intanto, in mattinata, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti ha incontrato i capigruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, il relatore e presidente della commissione Bilancio, Antonio Azzollini, e il senatore Maurizio Saia, oltre a tecnici del ministero. Sul tavolo i nodi da sciogliere della manovra economica, molti dei quali rappresentanti in emendamenti di maggioranza e opposizione che sono stati accantonati in commissione Bilancio a Palazzo Madama, proprio in vista di questo confronto sulla percorribilità e la ulteriore definizione delle proposte di modifica.

Proposte che a questo punto, quasi con ogni probabilità confluiranno in un emendamento "omnibus" del relatore alla manovra. Tra i temi affrontati i tagli a sicurezza, scuola, pubblico impiego, forze armate e assegni di invalidità. L'incontro, riferiscono al termine i partecipanti, é stato interlocutorio, una prima analisi per fare uno "screening" più dettagliato la prossima settimana in un nuovo confronto con Tremonti che si terrà martedì o mercoledì, di ritorno dal vertice di Toronto. Altro tema caldo sul quale il ministro dell'Economia si sta concentrando é quello dei tagli alle Regioni, che hanno minacciato la restituzione delle proprie competenze allo Stato. Un tema legato alla prossima emanazione dei decreti attuativi del federalismo fiscale sul quale é aperto un confronto tra Tremonti ed enti territoriali.

Per quanto riguarda la scuola, dopo l'apertura di ieri del ministro Tremonti di utilizzare i risparmi maturati da Viale Trastevere per attenuare il blocco degli scatti d'anzianità dei docenti, abbiamo voluto approfondire la questione, chiedendo un commento al senatore Pdl e relatore del ddl di riforma dell'università, Giuseppe Valditara e al capo gruppo Pd in Commissione Cultura al Senato, Antonio Rusconi.

Valditara ha giudicato positive le parole del ministro dell'Economia, evidenziando, però, come ora sia necessario affrontare anche il problema dei tagli agli scatti meritocratici per i professori universitari. I mancati aumenti retributivi, ha detto Valditara, pesano per 87 milioni per il 2011 e 270, a regime, dal 2013. Le risorse per recuperare questi soldi, ha aggiunto, potrebbero arrivare dall'aumento dell'accisa sui tabacchi.

Critico, invece, il giudizio del senatore Pd Rusconi, che ha ricordato come l'operazione di Tremonti, di fatto, annulli tutti i discorsi sulla valorizzazione del merito degli insegnanti, rilanciati, anche ultimanente, dal ministro Gelmini. Se i 2,3 miliardi di risparmi, andranno, a rate, a recuperare i mancati scatti, cosa resterà, si chiede Rusconi, per premiare gli insegnanti più meritevoli? Rusconi, inoltre, evidenzia come Tremonti non abbia fatto alcun cenno alla questione dei mancati trasferimenti di soldi al fondo di funzionamento ordinario degli atenei. Che, anzi, il prossimo anno vedranno ridursi l'assegno di 1,3 miliardi. La richiesta fatta da Rusconi, in un apposito emendamento alla manovra, su cui la commissione Bilancio deciderà la settimana prossima, è di ripristinare almeno 800 milioni, che serviranno, ha detto, «appena a pagare gli stipendi, fermo restando il blocco degli scatti meritocratici». Anche perchè, ha concluso, «molti atenei, che proprio in questi giorni stanno programmando i corsi per il prossimo anno, se non vedranno accreditarsi nuove risorse, rischiano seriamente di chiudere i battenti».