Scuola e comunicazione. da Tuttoscuola, 15.6.2010 L'episodio di zuffa mediatica che abbiamo appena raccontato è probabilmente un segno dei tempi (comunicativi) che stiamo vivendo, e del passaggio dal compassato stile gutenberghiano dei vecchi uffici stampa ministeriali al colorito e multimediale linguaggio di internet. Così anche il già super compassato ufficio stampa del Miur sembra adeguarsi al nuovo stile, seguendo le orme dell'apripista ufficio stampa del ministro Brunetta, specializzato in sempre più vivaci polemiche con i sindacati. In questi ultimi anni e mesi è andata crescendo la distanza tra la comunicazione "istituzionale" e quella politica, che un tempo praticamente si identificavano nella prima, essendo le dichiarazioni politiche dei ministri affidate ad altri circuiti ed occasioni. Fu l'ex ministro Luigi Berlinguer a valorizzare per primo la funzione della comunicazione istituzionale, istituendo un apposito servizio, tanto da suscitare sospetti (ci fu anche chi scrisse, scherzando ma non troppo, sul "Grande fratello Berlinguer"), ma il suo ufficio stampa - come quelli dei suoi successori De Mauro, Moratti e Fioroni - continuò a parlare lo stile dimesso, ufficiale, un po' burocratico, quasi minimalista, che lo aveva caratterizzato da sempre. Con l'avvento di Mariastella Gelmini, dopo un primo periodo di sporadici e abbastanza anonimi comunicati in stile tradizionale, sembra ora che l'ufficio stampa del Miur abbia decisamente imboccato la strada di una comunicazione più informale e vicina al linguaggio comune, oltre che a quello della polemica politica quotidiana, che ha ormai assunto i toni disinibiti di cui alla news successiva. |