Se torna il rispetto da Tuttoscuola, 7.6.2010 In una recente sentenza la Corte di Cassazione ha stabilito che criticare i docenti per la bocciatura di un figlio può costituire, per i genitori, un modo di agire ingiurioso, qualora la critica sia manifestata attraverso valutazioni negative sul comportamento degli insegnanti. Lo aveva fatto la madre di un alunno bocciato, che in una lettera a una docente l'aveva accusata di aver "sapientemente" dimenticato di tener conto dei "progressi del ragazzo", del quale non era "degna" di essere l'insegnante. Ma la Cassazione, respingendo il ricorso della mamma contro la sentenza del Tribunale che l'aveva condannata per ingiuria nei confronti dell'insegnante, ha stabilito che "nella sentenza impugnata è ben sottolineato il carattere lesivo del decoro e della professionalità della persona offesa, nonché la portata offensiva dell'impiego dell'avverbio ‘sapientemente', riferito alla mancata valorizzazione dei pretesi progressi del ragazzo, siccome volto a insinuare una volontà di ingiusto trattamento dell'alunno". La sentenza della Cassazione appare importante perché torna ad affermare, dopo un lunga fase di contestazione per via giurisdizionale delle valutazioni didattiche dei docenti, il diritto per questi ultimi di formulare un giudizio anche negativo sull'apprendimento degli alunni a loro affidati. E' auspicabile che questa sentenza segni una svolta verso il ripristino dell'autorevolezza degli insegnanti, che passa in primo luogo attraverso il rispetto delle loro valutazioni didattiche. Altrimenti chi li potrebbe difendere dalle tante mamme e papà ai quali il figlio o la figlia raccontano che il tale insegnante "ce l'ha proprio con me"? |