Primo giro di vite sulla maturità:
i non ammessi verso il raddoppio

Per l'esame serve il 6 in tutte le materie I professori: non faremo sconti

di Tiziana Guerrisi e Ilaria Ricci Il Messaggero, 5.6.2010

ROMA (5 giugno) - Alle superiori è tempo di scrutini e tremano i ragazzi della maturità 2010. Per loro la prima “tagliola” potrebbe scattare già nei prossimi giorni. Il ministro Mariastella Gelmini, che ha fatto del merito la sua bandiera, ha voluto, infatti, un giro di vite sui “somari”: da quest’anno chi non ha il sei in tutte le materie non passa, niente scritti né prove orali, inutile prolungare il calvario, si resta a casa. Negli scorsi giorni è partito l’appello degli studenti, che hanno cominciato a invocare il sei politico.

Ma i prof non sembrano intenzionati a cedere e il giro di vite si preannuncia tale negli scrutini che sono in corso in molte scuole. Sia chiaro, dicono i docenti, «non c’è nessuna volontà di aumentare i bocciati, ma la legge è legge» e, quindi, le previsioni dei presidi parlano chiaro: «I non ammessi all’esame quest’anno lieviteranno». Qualcuno ne ha già le prove materiali.

Al liceo Newton di Roma, uno scientifico, le quinte sono già state scrutinate. Risultato? I non ammessi sono 7, pochi solo all’apparenza. «Rispetto allo scorso anno- chiarisce il preside, Mario Rusconi- sono più che raddoppiati». Comunque va detto che i docenti non stanno applicando in modo fiscale la legge. «Non è che se uno ha due cinque lo bocciamo- continua Rusconi- le insufficienze che abbiamo rilevato erano gravi. Invece per quelli che le avevano lievi abbiamo arrotondato al sei che deve comparire sui risultati finali». Ci risiamo, ritorna il sei politico? «No- assicura il preside-, anzi: alla commissione consegneremo un giudizio più approfondito in cui spiegheremo che quel sei arrotondato è una specie di sei rosso, che il ragazzo è carente in quella materia. Comunque il rischio che si ricorra a dei cinque mascherati da sei senza specifiche c’è».

All’istituto Colombo, sempre a Roma, gli scrutini ancora non sono stati avviati, ma la preside, Ester Rizzi, pronostica un incremento di non ammessi all’esame: «Sarà inevitabile. Ci sarà un maggior rigore. Comunque la nuova regola evita che si rimandi il giudizio alla commissione”. La pensa così anche Claudio Salone, preside del liceo Aristofane, che, però, rassicura i ragazzi e ricorda loro che «un voto viene sempre convalidato da una collegialità di docenti, che tengono conto anche del percorso svolto. Certo ci sarà un aumento di non ammessi, ma noi abbiamo fatto la predica ai ragazzi fin dal primo giorno: studiate di più».

Così hanno fatto anche all’istituto Gentileschi di Milano, dove a settembre è stata consegnata agli studenti «una lettera con la nuova normativa- spiega il preside, Agostino Miele- e i professori li hanno seguiti tutto l’anno, senza considerare che abbiamo fatto un lavoro di preparazione da subito anche con tutti i professori per arrivare allo scrutinio con le idee chiare su come affrontare i giudizi finali».

Che l’insufficienza in una singola materia «possa pregiudicare l’ammissione è un’ipotesi che esiste, ma non credo che i consigli di classe, ormai vaccinati da anni di lavoro, possano escludere un ragazzo che merita l’esame- aggiunge, da Napoli, il preside dell’istituto Ferraris, Vincenzo Ciotola- A meno che non sia una materia caratterizzante per l’indirizzo della scuola e che l’insufficienza sia profonda». Insomma, qualche speranza di salvezza c’è. Anche se i primi sondaggi scoraggiano gli studenti: secondo una indagine di Swg e Studenti.it (hanno partecipato 732 studenti e gli scrutini sono ancora in corso nella maggior parte delle scuole) solo nel 25% delle classi saranno ammessi tutti i maturandi, mentre nel 24% i non ammessi sarebbero più di cinque.

La preoccupazione serpeggia tra i ragazzi. Anche perché, racconta Claudia Pellini, maturanda al liceo artistico De Chirico Di Roma, «agli studenti è stato richiesto maggiore impegno e maggiore rigore senza però mettere in campo gli strumenti necessari per affrontare questa novità. Durante l’anno, per esempio- sottolinea la studentessa-, spesso non sono stati istituiti i corsi di recupero previsti per legge. Almeno non come avrebbero dovuto: sono stati organizzati solo per alcune materie e anche il recupero in itinere non è stato affatto scontato perché i fondi sono pochi. Spesso tutto dipende dalla buona volontà dei singoli professori. Le scuole hanno dei buchi di bilancio che non permettono di pagare ai docenti eventuali ore in più».

Ma come si comporteranno i docenti? «Penso che, in qualche modo, cercheranno di darci una mano- continua la maturanda romana- perché si rendono conto della situazione, ma del resto è anche vero che devono seguire le direttive. Credo che anche loro non sappiano bene come comportarsi. Noi siamo preoccupati, e credo che alla fine ci saranno diversi studenti bocciati in più». Quest’anno vale veramente la pena di dire: «Maturità, t’avessi preso prima!».