SCUOLA

Maturità, mancano 4 giorni all'esame:
prova più dura

Per 500mila studenti più difficile accedere, prima prova 22 giugno

  ApCOM, 18.6.2010

E' arrivato alle battute finali il conto alla rovescia per gli esami di maturità: mancano, infatti, appena quattro giorni alla prova più temuta dagli studenti italiani. La riunione preliminare della commissione d'esame, composta da un presidente e tre docenti esterni più tre insegnanti interni, è prevista lunedì 21 giugno alle 8.30. La composizione delle commissioni varierà da scuola a scuola: al liceo scientifico, ad esempio, i tre esterni saranno insegnanti di italiano, filosofia e inglese; mentre al classico di italiano, matematica e scienze naturali. Gli interni, invece, sono stati nominati nelle scorse settimane direttamente dai consigli di classe che hanno 'pescati' i nominativi tra i docenti di altre materie.

Il 22 giugno si svolgerà la prova d'italiano. Il giorno successivo, mercoledì 23, sempre alle 8.30, sarà eseguita la seconda verifica scritta (poche le sorprese, con greco al liceo classico, matematica al liceo scientifico, lingua straniera al liceo linguistico). Venerdì 25, dalle 8.30 la terza ed ultima prova scritta, il cosiddetto 'quizzone' con orario stabilito dalle commissioni. Poi, a seguire, cinque studenti per commissione alla volta, si passerà all'ultima verifica: il colloquio orale.

Di fatto, però, prima dell'esame c'è un altro scoglio da superare: gli studenti italiani, infatti, rispetto agli anni passati per giungere alle prove conclusive dovranno impegnarsi molto di più vista l'introduzione della norma che obbliga gli studenti ad approdare agli esami attraverso una votazione almeno sufficiente in tutte le materie. Si tratta di una differenza di non poco contro rispetto al regolamento dello scorso anno, quando per essere ammessi veniva richiesta solo la media del 'sei', peraltro comprensiva della condotta e del voto di educazione fisica. Di fatto, però, l'ordinanza del 5 maggio con la quale si stabiliva che per accedere alle prove d'esame è necessaria la sufficienza, non come media, bensì per ogni singola materia, è stata parzialmente 'ritarata' dalla stessa Gelmini nei giorni scorsi, quando il ministro ha spiegato che con il cinque in una materia non si boccia e affidando alla discrezione dei docenti la valutazione finale dell'alunno.