il caso del
liceo Putignano che aveva chiesto
Il ministero bacchetta il preside del Majorana:
L'ira della Gelmini: «Le dichiarazioni del capo
d'istituto sono propaganda politica». da Il Corriere del Mezzogiorno, 7.6.2010 BARI - Una vicenda «totalmente infondata e pretestuosa»: così il ministero dell’Istruzione commenta il caso del liceo scientifico Majorana di Putignano nel quale è stato chiesto un prestito alle famiglie degli studenti che dovranno affrontare l’esame di maturità. «Le dichiarazioni del preside del liceo scientifico "E. Majorana" di Putignano, professor Pietro Gonnella, sono prive di qualsiasi fondamento. Le spese per gli Esami di maturità- spiega il ministero in una nota - sono sempre state a carico del ministero dell’Istruzione e naturalmente lo saranno anche quest’anno». Il ministero diffida quindi il preside dal chiedere soldi ai genitori, «creando un inutile e infondato allarmismo». «Il ministero - si sottolinea nella nota - ha già assegnato alla scuola 30.000 euro e, come tutti gli anni, al termine degli esami, chiederà all’istituto quale sia stata la cifra effettiva per assegnare il saldo finale. L’anno scorso la spesa finale del Majorana è stata pari a 31.953,36 euro. È comunque incomprensibile - conclude la nota - che alcuni media abbiano dato rilievo a una denuncia assolutamente falsa, inventata e tesa a fare propaganda. Si tratta dell’ennesima dimostrazione della volontà di alcuni dirigenti scolastici di fare politica piuttosto che pensare al bene degli studenti. Chi ha queste intenzioni dovrebbe candidarsi alle elezioni e non fare il preside». LA REPLICA DEL PRESIDE - Gonnella replica: «Io non sono mai stato un politico, nè ho mai inteso fare politica. Nè l’idea che avevamo avuto poteva dare luogo a intendimenti politici. Sono stati gli altri che hanno voluto vedere politica in questa faccenda. Mai fatta politica in vita mia». Gonnella contesta la notizia che gli accreditamenti fatti dal ministero siano sufficienti per pagare le commissioni che saranno impegnate per gli esami di maturità: «Non sono sufficienti perchè ci sono altre spese che un istituto deve affrontare» e aggiunge che «non era assolutamente nostra intenzione fare clamore. Per venire incontro ad alcune difficoltà contabili che abbiamo avuto negli ultimi anni, avevamo avuto questa idea comunicata agli studenti. E loro hanno detto di no e noi ci siamo fermati qua. Siamo completamente sorpresi da tutta questa bagarre». In tarda mattinata il preside ha incontrato l’ispettore dell’Ufficio scolastico regionale. «È qui - conclude Gonnella - per vedere l’idea che avevamo avuto e per verificare se qualche studente avesse versato la somma, ma non è avvenuto. Poi per verificare i conti degli anni precedenti. Il caos è nato dal nulla, inoltre l’invito era sotto forma di versamento volontario». I PRECEDENTI - Wc card: una carta per pianificare l’andata in bagno degli studenti. Il preside cercò di introdurla nell’autunno scorso per limitare all’essenziale le momentanea assenze dalle lezioni si infransero con le proteste della popolazione studentesca. Sul forum del sito internet della scuola l’iniziativa venne definita «stravagante ed esilarante, un’offesa all’intelligenza degli studenti». Ma la misura rientrò quasi subito perché fu ritenuta poco pratica. |