“Altro che premiare il merito
Io perdo 1200 euro l’anno”

  La Stampa, 2.6.2010

ROMA
Elena Lazzari insegna all’istituto superiore Capirola di Leno, in provincia di Brescia, lo stesso paese dove è nata il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. E del ministro ha l’accento, il rigore, l’amore per il proprio lavoro e per il merito. E dal ministro aspettava che mantenesse le promesse. Il congelamento degli scatti di carriera è stata una doccia fredda. «Lavoro da cinque anni in questa scuola, non mi sono mai risparmiata, oltre alle lezioni ho partecipato ai progetti della Regione, non ritengo di appartenere alla fascia di docenti fannulloni ma mi considero molto impegnata. E la risposta a questo mio impegno qual è?».

Annullare gli aumenti.

«Esatto. Non lo trovo giusto. Oltretutto avrei avuto diritto allo scatto proprio dal gennaio 2011, ora invece dovrò aspettare tre anni. E poi il mancato aumento va a influire sul Tfr, e sui contributi pensionistici per una cifra totale che nei prossimi giorni cercherò di calcolare».

Quanto avrebbe ricevuto di aumento?

«Guadagno 1470 euro al mese. Insieme ai miei colleghi abbiamo calcolato una perdita di circa 3600 euro in tre anni soltanto per il mancato aumento. Bisogna poi vedere quanto perderò sul Tfr e sulla pensione. E’ una penalizzazione di un certo peso e non penso di meritarla».

Né, a dire il vero, era quello che il ministro aveva promesso.

«Infatti da questa manovra mi aspettavo un correttivo al meccanismo di aumento per scatti di anzianità che francamente non mi sembra in grado di premiare i più meritevoli. Era quello che il ministro aveva promesso. Ed invece ecco un meccanismo che azzera ogni scatto e indiscriminatamente. Penalizzando in maniera casuale alcuni più di altri.

Vuol dire che c’è chi perde di più e chi invece di meno?

«Esatto. Chi come me aveva diritto all’aumento dal gennaio del 2011 ci perderà di più di chi aveva l’aumento dal gennaio 2012 senza alcun motivo sostanziale. Lo stesso, senza alcun motivo, chi invece ha maturato lo scatto dal gennaio di quest’anno non viene per nulla toccato. A me sembra una misura profondamente ingiusta che penalizza persone come me che questo lavoro lo fanno con passione e con tutto l’impegno».