In Veneto obbligo scolastico
a 3 anni di età

di R.P.  La Tecnica della Scuola, 11.6.2010

Lo vuole introdurre l'assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto che incassa subito il consenso della collega Donazzan (Istruzione). In Veneto il 70% dei bambini frequenta una scuola dell'infanzia non statale. 

In Veneto l’obbligo scolastico potrebbe iniziare a tre anni e cioè fin dalla scuola dell’infanzia.

Lo ha annunciato l’assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto incontrando a Padova i presidenti provinciali della Fism (Federazione italiana scuole materne).

In realtà, in Veneto, i bambini che frequentano le scuole dell’infanzia sono più del 95% del totale e quindi rendere obbligatorio quest’ordine di scuola significherebbe in pratica prendere atto di ciò che accade già ora.

Sulla proposta si è espressa favorevolmente l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan: “Gli studi dimostrano che i bambini che hanno frequentato la scuola per l’infanzia accedono con più facilità all’istruzione obbligatoria. La proposta è interessante e mi trova favorevole, tutto sta nel chiarire le voci di spesa”.

L’idea dell’assessore sembra comunque essere soprattutto un ulteriore apertura nei confronti della scuola dell’infanzia non statale che, in Veneto, accoglie più di 93mila bambini corrispondenti al 70% del totale.

D’altronde proprio in questi giorni lo stesso assessore ha anche annunciato che per il 2010 il contributo regionale per le scuole dell’infanzia non statali sarà di 14milioni e mezzo di euro, 2 e mezzo in più rispetto allo scorso anno, 155 euro per ciascun bambino frequentante.

Secondo Sernagiotto, per rendere obbligatoria la scuola dell’infanzia basterà un semplice decreto attuativo della legge sul federalismo che potrebbe essere approvata dal Parlamento entro il prossimo autunno.

A dire il vero la questione potrebbe essere un po’ più complessa, perché il tema dell’obbligo di istruzione dovrebbe essere di esclusiva competenza statale e appare un po’ difficile che la legge sul federalismo possa modificare quello che è ormai considerato un punto fermo in materia di rapporti fra Stato e Regioni.

Ma può anche darsi che la Regione Veneto disponga di qualche “asso nella manica” da giocare al momento opportuno in modo da far andare il federalismo scolastico nella direzione desiderata.