Manovra ed equità/2.
La franchigia dei dirigenti vale 2,3 miliardi!

da TuttoscuolaNews N. 445 21.6.2010

Parliamo, dunque, proprio della franchigia di 90 mila euro salvata da tagli della manovra.

Se la franchigia venisse azzerata vi sarebbe un maggior introito per lo Stato di oltre due miliardi e 300 milioni di euro. Potrebbe servire a compensare quanto si conta di togliere al personale della scuola nel prossimo triennio. O potrebbe essere utilizzato anche in altro modo.

I conti sono presto fatti. Si parla di 260 mila dirigenti pubblici di I e di II fascia, tra capi dipartimento ministeriali, magistrati, primari ospedalieri, diplomatici, docenti universitari, segretari comunali, etc. Tra loro circa l’85% percepisce da 90 mila euro in su all’anno, mentre il restante 15% ne percepisce in media circa 80 mila.

Dai primi, togliendo la franchigia, si otterrebbe un risparmio di due miliardi all’anno; dagli altri di oltre 300 milioni. E i calcoli non tengono conto del fatto che molti dirigenti di prima fascia guadagnano ben più di 90 mila euro, quindi l’introito per lo Stato sarebbe ancora maggiore se si pensa che la manovra nell’attuale versione conserva una franchigia ridotta (5%) per il reddito compreso tra 90 e 150 mila euro.

Dai 320 dirigenti dell’amministrazione scolastica si potrebbe ottenere tre milioni di risparmi: una goccia nel mare delle riduzione che la manovra intende applicare al personale della scuola (emendamenti abrogativi permettendo).

Se si è stabilito di togliere complessivamente al personale della scuola (24 mila euro di stipendio medio annuale) circa l’11% del reddito atteso, c’è un motivo per non togliere il 10% ai dirigenti dello Stato? E ai parlamentari? E ai membri della corte costituzionale? La “legge” del taglio deve (quanto meno) essere uguale per tutti.