Insegnanti, morite in piedi!

Grillo Parlante La Stampa, 1.6.2010

L'attacco alla scuola pubblica ha avuto inizio già ai tempi di Berlinguer ma nessuno si sarebbe mai immaginato che la scuola, quella pubblica. avrebbe fatto questa fine!

Ma, contrariamente ai governi precedenti, questo governo di centrodestra si è distinto per una vera e propria crociata contro la scuola pubblica e, per farlo, ha usato due argomenti che facilmente potevano fare, come hanno fatto, breccia nell'opinione pubblica:
1. i docenti italiani sono troppi;

2. i docenti italiani sono impreparati e scansafatiche.

Ovviamente sono due bugie grandi quanto una casa, ma la stragrande maggioranza degli italiani ama le bugie e ama ancor di più chi sa raccontargliele.

I docenti sono già da tempo dimenticati da quel poco che resta delle rappresentanze sindacali. Forse è stato perché docenti che non sanno e non fanno niente non hanno diritto di rappresentanza. Ma esistono ancora i rappresentanti dei lavoratori? Per caso ritenete ancora Angeletti e Buonanni due sindacalisti o, cosa sicura, due scendiletti del governo in attesa di sistemazione?

Dalla campagna di delegittimazione della dignità, ancor prima che della professionalità, portati avanti con scientifica propaganda dai mezzi di informazione (quasi tutti in mano al governo attuale.....), i docenti sono stati le vittime predilette.

Ecco perché oggi è MOLTO frequente che un genitore aggredisca un insegnante, perché in questo suo modo di fare non si sente un carnefice ma un giustiziere. Molti genitori si comportano come il marito di quel proverbio cinese che dice: quando torni a casa dal lavoro picchia tua moglie, non chiederti il perché, lei lo sa. E molti genitori picchiano i docenti senza chiedersi perché lo fanno, magari su una semplice insinuazione del figliuolo prediletto. Se ne sentono autorizzati dalle notizie che apprendono dai mass media e questo a loro basta e avanza. Anche quando sono gli stessi alunni a picchiare gli insegnanti, fino ad arrivare all'assurdo che anche un bambino di dieci anni può spappolare la milza ad una maestra, vi sentite dire da molti genitori e da molti mezzi di disinformazione che in fin dei conti sono "cose di ragazzi". E sono "cose di ragazzi" lo sentirete dire anche da Dirigenti scolastici che tentano di sottacere fatti gravissimi pur di evitare rogne alla propria scuola. Dirigenti disposti anche a mettersi contro il docente innocente pur di salvare se stessi. Sono questi una nuova categoria di Dirigenti scolastici, la più pericolosa, quella a cui Brunetta ha dato il potere (perché di potere si tratta) di licenziare gli insegnanti e, ancora, quella a cui questo governo distruggi-scuola vuole dare la facoltà di nominare direttamente i docenti.

Diversa cosa è quando un insegnante, esasperato dal comportamento a dir poco provocatorio di un alunno, si permette di strattonarlo o, a limite, di dargli uno schiaffo, diventa irrimediabilmente un MOSTRO da sbattere in prima pagina.

Come sono cambiati i tempi! In bene? In male?

Io so solo che quando in un paese uno, che per prendersi un diploma attraversa tre istituti diversi (privati?) e per prendersi una laurea in giurisprudeneza emigra da Brescia a Reggio Calabria, diventa ministro dell'Istruzione a soli 35 anni, con un curriculo che dimostra la poca "conoscenza" del mondo della scuola, è un paese senza futuro.

Che quando in un paese, un ventiduenne che non è riuscito a prendersi un diploma di maturità (se non al suo terzo tentativo), diventa consigliere regionale per sicuro nepotismo e, caso mai, anche lui decide le sorti del paese, questo è un paese senza futuro.

Come senza futuro è questa nuova classe docente. Una classe destinata a morire di agonia lenta. Ma, se proprio deve morire che morisse con dignità, in piedi!

Il '68 garantì il diritto allo studio, l'emancipazione della classe operaia e la forte rappresentanza sindacale.

Ci stanno togliendo tutto quello che abbiamo conquistato nell'indifferenza generale. Non ci resta che una cosa da fare, o ritornare ad essere emigranti o fare un nuovo sessantotto.

Buona fortuna a tutti.