SCUOLA

Gilda: prof trattati peggio magistrati,
la impugneremo

Annuncio durante mobilitazione a Roma:viola principi uguaglianza

  ApCOM, 5.6.2010

Roma, 5 giu. (Apcom) - Alcune centinaia di docenti hanno partecipato oggi pomeriggio, in piazza Santi Apostoli a Roma, ad una manifestazione nazionale indetta dalla Gilda degli insegnanti per protestare contro il taglio di circa 100mila cattedre, nel triennio 2010-2012, e il varo della manovra finanziaria attraverso cui il governo vorrebbe bloccare il rinnovo contrattuale e gli scatti di anzianità fino al 2013. Per contrastare i programmi del governo sul fronte scolastico, il sindacato degli insegnanti ha fatto sapere che nei prossimi giorni si metterà al lavoro per realizzare un programma di mobilitazione che durerà per tutto il prossimo anno scolastico. Ma non solo: se la finanziaria passerà alla Camera e al Senato con il testo attuale, la Gilda ha annunciato che la impugnerà per incostituzionalità, perché violerebbe i principi di eguaglianza e di non retroattività delle leggi.

"E' una manovra - ha detto il coordinatore nazionale della Gilda, Rino Di Meglio, intervenendo dal palco - che colpisce doppiamente i docenti, discriminandoli rispetto alle altre categorie di dipendenti pubblici. Per gli insegnanti, infatti, oltre al blocco del contratto per tre anni, è prevista anche l'abolizione degli scatti stipendiali senza alcuna possibilità di recupero. Nell'ambito del triennio - ha sottolineato il sindacalista - la perdita economica va da un minimo di 700 euro a un massimo di 2.700 euro all'anno per i 'anziani'. Per le altre categorie, come per esempio i magistrati, ciò non avviene". Secondo il coordinatore del sindacato autonomo "è arrivato il momento di ribellarsi e di combattere con tutte le armi a disposizione, perché è chiaro che l'obiettivo del governo è smantellare la scuola pubblica statale a favore di quella privata".

La preoccupazione in vista dei prossimi anni scolastici è tanta: "in questo momento così difficile - ha spiegato Di Meglio - è fondamentale far capire a tutti gli italiani cosa sta accadendo nelle scuole: in tre anni scompariranno 135mila posti di lavoro: tagli indiscriminati che, oltre a rendere disoccupate decine di migliaia di insegnanti, rendendo impossibili le attività didattiche, a causa - ha concluso - del sovraffollamento delle classi e della mancanza di supplenti".