Dura lex sed lex. O no?
Il caso di Milano
con gli ammessi con l'insufficienza

A Milano ammissione all'esame di ragazzi con insufficienze.
Norma inapplicabile per il preside

da Tuttoscuola, 8.6.2010

Il Regolamento sulla valutazione (DPR 122/2009) prevede che da quest'anno per l'ammissione all'esame di Stato gli studenti delle superiori, come previsto dalla legge 169/2008 per quelli della scuola media giā l'anno scorso, devono avere almeno sei decimi in ciascuna disciplina, oltre, s'intende, alla sufficienza nel voto di comportamento.

Sul merito di quella disposizione legislativa non sono state poche le critiche fin dal primo anno di applicazione. In diversi casi nella scuola media e anche negli istituti superiori, molti consiglio di classe, dopo aver deciso a maggioranza l'ammissione anche per le situazioni critiche, hanno ritenuto opportuno segnalare, come consiglia anche lo stesso regolamento, la situazione precaria di quei sei "concessi".

A Milano, invece, nel liceo scientifico "Vittorio Veneto", come riferisce oggi il Corriere della sera, il dirigente scolastico ha ritenuto inapplicabile la disposizione e ha deciso, insieme ai consigli di classe, di ammettere all'esame di Stato anche i ragazzi con qualche cinque, mantenendo formalmente il voto insufficiente.

Ammessi con cinque, dunque, per inapplicabilitā della norma.
Un vecchio detto latino ricorda che anche se la legge č severa, va applicata (dura lex sed lex), ma che, comunque, non spetta al singolo cittadino decidere se applicarla o no.

Ma se altri istituti seguissero l'esempio di Milano...