Scuola

avanti con il blocco degli scrutini
i Cobas protestano davanti al ministero

Lo sciopero degli scrutini, programmato nel Lazio per oggi e domani, coinvolgerebbe solo a Roma 115 istituti, secondo i dati forniti dal sindacato. In 50 di questi lo stop sarebbe totale, mentre negli altri riguarderebbe dal 30 all'80 per cento delle riunioni previste. Slitta l'uscita dei quadri.

di Sara Grattoggi, la Repubblica di Roma 14.6.2010

Scrutini a singhiozzo nella Capitale per effetto dello sciopero dei Cobas, che questa mattina hanno manifestato davanti al ministero dell'Istruzione contro i tagli alla scuola pubblica. Durante il presidio è stata inscenata anche una rappresentazione del "buco nero" che inghiotte i lavoratori della scuola: una tenda scura in cui entrano i docenti, uscendone però come fantasmi, con una maschera bianca senza identità. "Un modo per rappresentare i 40 mila precari della scuola che scompariranno" ha spiegato il portavoce dei Cobas Piero Bernocchi.

Lo sciopero degli scrutini, programmato nel Lazio per oggi e domani, coinvolgerebbe solo a Roma 115 istituti, secondo i dati forniti dal sindacato. In 50 di questi lo stop sarebbe totale, mentre negli altri riguarderebbe dal 30 all'80 per cento delle riunioni previste.

La conferma arriva da alcuni presidi della Capitale: "Oggi è tutto fermo e probabilmente lo sarà anche domani - spiega Monica Nanetti, dirigente scolastico dell'Istituto tecnico industriale Fermi - abbiamo riprogrammato gli scrutini saltati per venerdì e sabato prossimo, ma dovremo far slittare l'uscita dei quadri al pomeriggio del 23 giugno". A salvarsi, per quanto riguarda le superiori, sono solo le classi quinte, escluse dallo sciopero.

Secondo le previsioni del sindacato, gli scrutini bloccati, tra oggi e domani, saranno 2 mila solo nel Lazio, di cui oltre un migliaio a Roma: il 40 per cento di quelli delle superiori. Basta, infatti, che un solo insegnante scioperi per far saltare le riunioni di valutazione. I docenti che aderiranno alla protesta, secondo il sindacato di base, saranno circa 2 mila, tra coloro che incroceranno le braccia e coloro che sosterranno lo sciopero partecipando alla cassa comune per compensare la trattenuta dell'intera giornata prevista in caso di astensione.

Un successo che va "oltre ogni previsione", comunicano i Cobas in una nota. A "ingigantire" la protesta "è stata la presa di coscienza da parte di docenti ed Ata che la scuola, già impoverita e umiliata da tutti i governi dell'ultimo quindicennio, è destinata a pagare la crisi più di tutti". "Ai 41 mila posti di lavoro cancellati e all'espulsione in massa dei precari già messa in conto da Crudelia Tremont, si è sommata una Finanziaria-massacro che provoca per docenti ed Ata una perdita economica senza precedenti" continua il comunicato. Attraverso lo sciopero, i Cobas chiedono "che si cancellino i 41 mila tagli e la Finanziaria-massacro, il blocco degli scatti "di anzianità" e dei contratti, il furto delle liquidazioni e l'allungamento dell'età pensionabile, in particolare a 65 anni per le donne. E reclamano l'assunzione a tempo indeterminato dei precari/e, massicci investimenti nella scuola pubblica per il funzionamento degli istituti, l'annullamento della "riforma" delle superiori, la restituzione a tutti/e del diritto di assemblea".

Nonostante il ministero dell'Istruzione abbia registrato "casi isolatissimi" di blocco degli scrutini, in molte scuole romane le riunioni procedono a singhiozzo. "Su quattro scrutini programmati, questa mattina ne sono saltati tre" racconta Daniela Scocciolini, preside del Pasteur. Mentre all'istituto tecnico Galilei, comunica il dirigente scolastico Eugenio Leone, "Questa mattina su otto scrutini ne abbiamo fatti solo due. Se il ritmo sarà questo anche oggi pomeriggio e domani, dovremo far slittare l'uscita dei quadri dal 21 al 24 giugno". Buona l'adesione, secondo il sindacato di base, anche all'astensione dell'intera giornata nella scuola d'infanzia (in cui l'attività didattica è ancora in corso), alle elementari e per il personale Ata.