Tremonti apre sulla scuola
e dice di voler correggere la manovra

Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 24.6.2010

Prime aperture di Tremonti sulla scuola. Parlando oggi nel corso di un incontro con i sindacati scolastici di Cisl, Uil e Confsal e Gilda, il ministro dell'Economia ha dichiarato di voler correggere la manovra, nel senso di dirottare le risorse risparmiate per via dei tagli ai docenti, inaugurati nel 2008, (che le attuali norme - articolo 8, comma 14, della manovra - congelano per tutto il 2009) per premiare il personale scolastico in servizio.

Si tratterebbe cioè di "scongelare" queste risorse e utilizzarle per le finalità originarie, previste proprio dalla manovra 2008, e ribadite in più occasioni anche dal ministro dell'Istruzione, Gelmini: «valorizzare il merito, con più soldi in busta paga». L'annuncio del titolare di Via XX Settembre, che ha subito trovato il plauso dei sindacati, in realtà smentisce la relazione tecnica alla manovra firmata dallo stesso Tesoro, che aveva già impegnato altrimenti questi soldi, una volta finito il blocco (e cioè dal 2010), che sarebbero, cioè, dovuti servire per pagare i debiti pregressi delle scuole (oltre un miliardo) e rifinanziare i costi annuali degli Lsu (i bidelli, circa 300-400 milioni l'anno). Tremonti, per mantenere il suo annuncio, dovrà correggere non solo la manovra, ma anche l'operato del suo stesso ministero.

Del resto, un cambio di rotta sulla scuola, era auspicabile. L'attuale manovra, oltre a congelare i risparmi, blocca pure gli scatti retributivi, che per un comparto ancora regolato in rigidi gradoni stipendiali (6, da salire solo tramite anzianità), arriva a costare ai docenti fino a 3mila euro in meno l'anno in busta paga. Senza considerare gli effetti su pensione e buonuscita. L'annuncio quindi del ministro dell'Economia di volere eliminare almeno un vincolo (per allegerire l'altro) è apparso positivo. Vale la pena ricordare, però, come il 30% dei risparmi derivanti dal taglio degli organici (i soldi a cui fa riferimento Tremonti), al momento, siano appena 600 milioni, ma arriveranno a circa 2 miliardi, nel 2012. Da capire è anche con quali criteri e modalità il ministro dell'Economia intenda premiare il personale scolastico, visto che nella scuola le progressioni di carriera, attualmente, sono solo automatiche (per età di servizio, cioè). Fanno bene i sindacati a valutare positivamente l'apertura del ministro. Ma è bene vederci chiaro e aspettare di capire come in concreto verrà attuato l'annuncio. Negli anni, diversi ministri dell'Istruzione hanno provato a "premiare" a vario titolo insegnanti e Ata, senza, però, mai riuscirci.