Esame terza media, male la prova nazionale:
il test Invalsi abbassa i voti
Vietato il mezzo voto: bufera dopo la circolare del Ministero
di Ilaria Ricci Il Messaggero,
26.6.2010
ROMA (26 giugno) - Chiusura amara per
gli esami di terza media. Quest’anno, infatti, i voti finali si sono
abbassati sia per effetto delle nuove regole sulla valutazione (si
fa la media matematica esatta di tutte le prove), che per la
difficoltà del test Invalsi che, in molte scuole, ha messo “in
ginocchio” anche i super bravi. Allo scritto nazionale i 10 sono
stati più rari rispetto al 2009 e, paradossalmente, il “quizzone” ha
avvantaggiato non i più studiosi, ma i più brillanti, quelli che se
la sono saputa “cavare”. A mettere in difficoltà i ragazzi,
raccontano dalle scuole che stanno chiudendo gli scrutini, è stata
soprattutto la matematica: troppi esercizi in troppo poco tempo.
Fin qui il fronte studenti.
Poi c’è la rabbia dei prof, che sta esplodendo contro una circolare
del ministero arrivata il 22 giugno, a scritti già fatti, che
esplicita che alle prove non si potevano dare mezzi voti. Niente sei
o sette e mezzo. Solo che in alcuni istituti i docenti lo avevano
già fatto. Ora c’è chi corre ai ripari e chi non intende
rettificare. Secondo il Miur è la legge a prevedere questa
disposizione. Ma alcuni insegnanti danno una diversa interpretazione
al regolamento di valutazione: «Prevede che l’arrotondamento
all’unità sia fatto solo sul voto finale». Alla scuola Lante della
Rovere di Roma, ad esempio, i mezzi volti li hanno usati e, lamenta
la preside, Carla Alfano, «non rettificheremo. Primo perché
significherebbe modificare giudizi già dati, correndo il rischio che
ci siano ricorsi. Secondo perché il ministero chiede di non usare i
mezzi voti non per ragioni pedagogico-didattiche, ma perché il
sistema statistico non è in grado di leggerli. Noi a questo punto
non parteciperemo alla rilevazione degli scrutini». Sempre a Roma,
alla scuola Settembrini, hanno dovuto rivedere tutti i compiti per
eliminare i mezzi voti, così alla Esopo. Comunque il risultato in
pagella «non cambierà - assicurano gli insegnanti-. Lo studente non
subirà danni».
Questioni burocratiche a parte, quest’anno di
visi lunghi davanti ai quadri se ne vedranno parecchi. Il nuovo
sistema di valutazione (fanno media tutte le prove allo stesso modo)
e i risultati non sempre brillanti raggiunti al test Invalsi hanno
prodotto un abbassamento dei voti. «Alla prova Invalsi non abbiamo
avuto nessun 10 - raccontano dalla media Villoresi di Roma - mentre
i 4 sono stati due o tre per calsse. Le maggiori difficoltà le ha
create la matematica: il test era molto lungo e non c’era abbastanza
tempo per risvolverlo. Gli studenti più penalizzati sono stati gli
stranieri e quelli della fascia media». Anche il preside toscano
Carlo Testi, che ha seguito le prove nella scuola Gramsci di
Firenze, spiega che il quiz Invalsi non ha particolarmente aiutato
ad alzare le medie. «Anche alunni molto bravi si sono fermati
all’otto. Il test era lungo e alcuni, persino tra i migliori, non
sono riusciti a completarlo.
Paradossalmente gli studenti più
brillanti che preparati se la sono cavata meglio.
Comunque c’è stata una discrepanza tra l’andamento scolastico dei
ragazzi e il risultato all’Invalsi». Fuori dalla scuola Buonarroti
di Roma, ieri, Christian, 13 anni, borbottava per il voto d’esame:
«Alle altre prove- racconta - avevo preso 6 e 7, all’Invalsi ho
preso 5 e la mia media è scesa. Alla fine sono uscito con la
sufficienza. Nella mia classe il voto medio al quiz è stato 6». In
effetti «la prova Invalsi ha messo un po’ in difficoltà gli studenti
- commenta Adelia Pelosi, preside del comprensivo Marino di
Ponticelli, Napoli - il test è andato mediamente peggio dello scorso
anno e, quindi, i voti sono stati più bassi. Questo non vuol dire
che le prove sono da buttare, ma dobbiamo riflettere, a questo
punto, su come preparare meglio i ragazzi». Il quiz sembra essere
andato meglio nel Nord Est. «Da queste parti- spiega Stefano
Stefanel, presidente dell’Associazione scuole autonome del Friuli-
la media è stata del 7». Ieri, invece, i maturandi hanno svolto la
terza prova. Per il 57,8% di loro è stato lo scritto più difficile.
Ma ora si pensa solo agli orali che scattano la prossima settimana.