scuola

Maturità, il 6 della Gelmini fa strage
Al Sanmicheli fuori un terzo degli alunni

Il preside del Ferraris: da noi aumentati del 12 per cento.
In alcuni istituti la «linea morbida», ma in generale crescono i bocciati

di Davide Orsato da Il Corriere del Veneto, 15.6.2010

VERONA — Studenti e docenti se lo erano chiesto all’indomani dell’annuncio da parte del ministro Gelmini: le nuove norme per l’ammissione alla maturità (ovvero la sufficienza in tutte le materie, senza debiti formativi) avrebbero aumentato le bocciature? Le risposte iniziano ad arrivare in questi giorni, e cambiano di scuola in scuola. Da alcune parti la differenza è impercettibile, in alcuni istituti c’è stato addirittura un miglioramento rispetto all’anno scorso. Ma nel grosso delle scuole si registra comunque un aumento dei non ammessi. Accade ad esempio all’Itis Galileo Ferraris dove, seppur non è avvenuta una «strage» si registra un grosso «giro di vite». Su 148 studenti, 18 non faranno gli esami di maturità; l’anno scorso i non ammessi erano stati solo quattro. «È un incremento altissimo, del 12 per cento - dichiara il preside Dino Poli - ma è dovuto solo in parte all’obbligo di aver la sufficienza in tutte le materia ». La «colpa», quindi, cadrebbe perlopiù sugli studenti. «Chi non è stato ammesso non si è impegnato abbastanza - spiega Poli -. Inoltre si tratta in ogni caso di studenti che erano stati più volte avvisati nel corso dell’anno, anche, come si suol dire, con la classica "minaccia" della bocciatura».

Stangata anche all’istituto Sanmicheli, dove dalle tabelle appese nell’atrio risultano non ammessi quasi un terzo degli studenti delle classi quinte. In gran parte però ad essere stati esclusi dall’esame di maturità sono stati gli studenti privatisti, quelli che non hanno frequentato la scuola, anche tra gli alunni ordinari, però le bocciature in quinta sono in aumento e coinvolgono circa il dieci per cento degli iscritti: sette su un’ottantina in totale. «Non sono numeri incredibili - spiega la preside Lina Pellegatta - però il dover raggiungere la sufficienza in tutte le materie ha giocato il suo ruolo: alcuni studenti forse sarebbero passati con qualche debito». Statistiche più generose in altre scuole, sia in un tecnico con l’Istituto per Geometri Cangrande, dove i non ammessi sono stati 8 su circa 160 alunni, sia, soprattutto nei licei. Il Maffei, come l’anno scorso fa un «en plain» nessun non ammesso su tutte le 13 classi (circa 270 alunni) delle quinte. Poca differenza allo scientifico Fracastoro e al liceo delle Scienze sociali Carlo Montanari, entrambi con un solo non ammesso. Tutti studenti modello? Un ruolo l’ha giocato la cosiddetta «linea morbida» già annunciata dagli Uffici scolastici veneti e strettamente consigliata dal Ministero. Gli alunni che avevano un’insufficienza (in certi casi anche un paio di non gravi) sono stati «graziati», e i cinque sono diventati sei. «Nulla di nuovo - spiega il preside del Montanari, Calogero Carità - dal 1938 è il consiglio di classe che ha l’ultima parola, quindi se uno studente non merita di essere bocciato il voto cambia a maggioranza». Per il dirigente dell’Ufficio scolastico di Verona, Giovanni Pontara «le nuove norme incideranno, ma molto lievemente, a livello nazionale si parla dello 0,5%». Tutto pronto per la prima prova scritta che si terrà martedì della settimana prossima. «Le commissioni sono già costituite - fa sapere Pontara - da sistemare ci sono solo le sostituzioni dell’ultimo minuto». Intanto già ieri, in alcune scuole medie veronesi, si è svolta la prima prova, il tema d’Italiano.