Supplenze prioritarie, di A.G. La Tecnica della Scuola, 27.1.2010 Il dato è stato reso noto dalla Uil Scuola durante la giornata conclusiva del 12° Congresso nazionale. Per arginare il fenomeno il sindacato ha chiesto assunzioni, concorsi e supplenze pluriennali. Anche perché non tutte le Regioni si comportano allo stesso modo: in Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Toscana e Lazio nessun contratto di disponibilità.
Hanno superato quota 21.000 le domande
presentate dai precari alle scuole per accedere agli elenchi di
supplenza prioritaria, oltre che per ottenere l’indennità di
disoccupazione con modalità facilitata e assicurarsi 12 punti in
graduatoria: a rendere pubblico il dato, emerso dai dati ufficiali
del ministero dell’Istruzione, è stata la Uil Scuola in occasione
della giornata conclusiva del 12° Congresso nazionale svolto a
Lecce. La mole dei precari, hanno ricordato i vertici della Uil, si starebbe sempre più allargando. Per evitare che assuma proporzioni sempre maggiori occorrono misure concrete ed immediate che vadano oltre gli ammortizzatori: come l’attuazione di incarichi pluriennali sui posti disponibili, delle nuove immissioni in ruolo ebandire dei concorsi dove le graduatorie sono esaurite.
Il sindacato ha anche presentato lo
stato dell’arte del sostegno delle Regioni ai precari attraverso i
cosiddetti contratti di disponibilità: "si tratta di risorse – ha
detto il segretario Di Menna – che sfiorano, complessivamente, i 150
milioni di euro che si aggiungono e si integrano all’Inps per la
disoccupazione". La somma maggiore, 55 milioni di euro in due anni,
è stata stanziata dalla Sicilia; appena dietro, con 25 milioni, la
Puglia. Sostanzioso anche l’impegno sottoscritto dalla Sardegna, 20
milioni, dalla Lombardia, 15 milioni, e dalla Campania, 10 milioni.
Inferiore a quest’ultima cifra il finanziamento accordato da
Basilicata, Piemonte, Liguria, Molise, Veneto e Marche. Cinque
regioni - Calabria, Emilia Romagna, Friuli, Toscana e il Lazio (che
aveva promesso 10 milioni) - non hanno sottoscritto alcuna intesa.
Mentre in Emilia, Toscana e Friuli, le Regioni hanno attivato
interventi e progetti di propria iniziativa. Malgrado le lentezze procedurali e la carenza di finanziamenti in alcune regioni, per il sindacalista "la misura d’urgenza e di emergenza analoga potrebbe rivelarsi necessaria anche per il prossimo anno, proprio per consentire un esito positivo del processo si stabilizzazione di questo personale". Anche se il Governo, attraverso il decreto salva-precari e le rassicurazioni di diversi esponenti della maggioranza, avessero preso un impegno formale a bissare il provvedimento ad oggi non è stato sottoscritto ancora nulla: "Ma la reiterazione del decreto legge va fatta ed anche subito – dice Di Menna – in modo da evitare i ritardi che il meccanismo Inps, Miur, regioni ha avuto nella sua fase di avvio e da garantire già dal mese di settembre la copertura dell’indennità per il personale precario coinvolto". |