Riforma della scuola: il ministro Gelmini chiede suggerimenti agli imprenditori della Brianza

di Marco Mologni da Monza Brianza, 31.1.2010

Scuola e impresa: un legame a doppio filo. Un legame che il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, vuole rendere ancora più stretto. Ecco spiegato perché lunedì 8 febbraio sarà a Monza per mettere a confronto la riforma della scuola con la «culla» della piccola impresa: la Brianza.

Nella terra dove c’è un’azienda ogni 13 abitanti, saranno sicuramente tanti i suggerimento per rendere la formazione scolastica sempre meno cartacea e sempre più su misura del mondo del lavoro.

Il ministro Gelmini farà tutto questo in occasione del convegno «Il ruolo dell’impresa nella riforma dell’istruzione – Il ruolo delle istituzioni nell’innovazione dell’impresa» promosso da Confindustria Monza e Brianza insieme a Confindustria Lecco, Confindustria Bergamo, Confindustria Como e con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

I temi affrontati nel convegno testimoniano il forte interesse delle imprese nei confronti della scuola e, in particolare, del rafforzamento dell’istruzione tecnica, per la ricerca e per l’innovazione come motori essenziali per lo sviluppo economico delle nostre aziende e per accrescere la competitività del Paese.

La giornata di lavoro sarà divisa in due sessioni. Nel corso della mattinata verranno approfonditi gli aspetti principali della riforma della scuola superiore, che ha tra i suoi obiettivi il coinvolgimento determinante del mondo imprenditoriale per coordinare l’offerta formativa con le professionalità richieste dal mercato del lavoro.

Nella sessione pomeridiana saranno illustrate dai massimi dirigenti del ministero le nuove linee di indirizzo su cui il Governo si sta impegnando per rilanciare gli investimenti in nel Paese.

Completeranno i lavori le testimonianze di due tra le più importanti esperienze italiane in tema di reti di impresa a significare l’importanza di aggregare conoscenze e competenze delle imprese con il mondo universitario e con il coinvolgimento attivo delle istituzioni al fine di creare valore, ricchezza e lavoro altamente qualificato in un territorio.

«Il convegno – osserva il presidente di Confindustria Monza e Brianza, Renato Cerioli – sarà all’insegna di un dialogo costruttivo fra le aziende e il ministero, che sarà presente anche con i direttori generali responsabili dello sviluppo e dell’internazionalizzazione della ricerca, che ci hanno assicurato la loro disponibilità a raccogliere proposte e suggerimenti utili a favorire l’innovazione delle aziende. La riforma dei percorsi formativi dei giovani, improntata su una rivalorizzazione della cultura del merito e su un ruolo attivo delle imprese, e un programma efficace di sostegno alla ricerca ed all’innovazione industriale sono necessari per rendere il nostro paese più moderno, dinamico e competitivo, aiutandolo concretamente ad afferrare ed accelerare la ripresa».

«Un aspetto che ritengo particolarmente importante – afferma Ambrogio Taborelli, presidente di Confindustria Como - e che nel corso del convegno verrà affrontato in maniera diffusa, è il rapporto tra le imprese di piccole e grandi dimensioni e il trasferimento tecnologico. Verranno

presentate due esperienze in questo senso rilevanti che sono state avviate a Trieste e a Torino, ma sarò felice di poter parlare anche di un progetto d’eccellenza che Confindustria Como sta supportando con grande entusiasmo: il Parco Scientifico Tecnologico di Lomazzo (Co). Un progetto che tra pochi mesi diventerà realtà – un’azienda si è già insediata - e che garantirà collaborazione, avviando sinergie, tra imprese tecnologicamente innovative che godranno del supporto di centri di ricerca specializzati. Questa è la ricetta anti-crisi, questo è il futuro».

«L’innovazione – osserva il presidente di Confindustria Lecco, Franco Keller - è senza dubbio una leva di crescita. Coniugata con la formazione rappresenta una solida piattaforma su cui far crescere il nostro futuro. L’innovazione può essere declinata in molti modi e al riguardo sono ottimista perché ho visto crescere il dialogo tra università e mondo produttivo. Sono convinto che coordinando gli sforzi, mettendo in rete le nostre conoscenze, potremo mettere a punto un nuovo modello di innovazione. Ispirato al cloud computing, una sorta di cloud research: la possibilità di avere a disposizione in modo “diffuso” e attingibile competenze e abilità. Una sorta di comunità virtuale dei saperi a cui rivolgere le necessità di conoscenza e che distilla informazioni utili. Si tratta ancora di un’ipotesi embrionale ma che credo potrebbe dare interessanti esiti e contribuire alla crescita anche cultuale di molte aziende».

«Ascoltare la voce delle imprese è sempre importante, ma particolarmente in questa fase congiunturale – sottolinea il presidente di Confindustria Bergamo, Carlo Mazzoleni. – La gestione della crisi ha costretto tante imprese a ripensare il proprio posizionamento strategico e la preparazione delle risorse umane, così come a rivedere i fattori che accelerano i processi di innovazione, decisivi per rilanciare le produzioni. Si tratta di temi certamente non nuovi sui quali occorrono approcci innovativi: vanno colte le opportunità rappresentate sia dalle discontinuità che si vivono sui mercati e che forzano l’orientamento al risultato, sia dalla rete e dall’open innovation come fondamentali per la crescita».