Scuola

Gelmini, non è problema di razzismo ma didattico

ASCA, 8.1.2010

(ASCA) - Roma, 8 gen - ''La presenza di stranieri nella scuola italiana, spesso concentrati in alcune classi, non e' certo un problema di razzismo ma un problema soprattutto didattico''. Lo ha spiegato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, commentando la direttiva che dal prossimo fissa un tetto nelle presenze di alunni stranieri nella classi.

''Spesso, all'interno di questo dibattito - ha affermato Gelmini - ci si e' voluti dividere agitando una ingiustificata polemica di tipo ideologico. La scuola deve essere il luogo dell'integrazione. I nostri istituti sono pronti ad accogliere tutte le culture e i bambini del mondo. Alla stesso modo la scuola italiana deve mantenere con orgoglio le proprie tradizioni storiche e insegnare la cultura del nostro Paese. L'inserimento, ad esempio, dell'educazione alla cittadinanza va proprio in questa direzione: insegnare il rispetto per le altre culture e affermare contemporaneamente l'importanza delle regole civili, della storia, delle leggi e della lingua italiana.

Una indispensabile condizione questa per realizzare una vera integrazione. La presenza di stranieri nella scuola italiana, spesso concentrati in alcune classi, non e' certo un problema di razzismo ma un problema soprattutto didattico. Lo sanno le molte mamme che vedono la classe dei loro figli procedere a due velocità di crescita formativa, con alcuni studenti che rimangono indietro ed altri che riescono ad andare avanti meglio''.