Obbligo a 15 anni/4. da TuttoscuolaNews N. 425, 25 gennaio 2010 Il tipo di percorso lavorativo/formativo che sembra delinearsi dalla proposta Cazzola-Sacconi appare ispirato al modello tedesco di apprendistato formativo, il cosiddetto “sistema duale”, al quale accedono in Germania i giovani di 15 o 16 anni (dipende dal Land di residenza) che non frequentano corsi di scuola secondaria. In Italia se ne è parlato più volte, spesso in modo generico o impreciso. Vediamone in sintesi gli aspetti principali. Il contratto di apprendistato, che include la formazione professionale, definisce gli obiettivi della formazione sul lavoro (variano a seconda della professione prescelta: ci sono circa 350 qualifiche riconosciute), la durata (in genere 2 o 3 anni), il numero di ore dedicate ogni giorno alla formazione, la remunerazione dello studente, e la frequenza di 9,12, fino a 16 ore settimanali (mediamente circa 480 ore all’anno) in classe, per due terzi destinate all’apprendimento di materie specifiche relative all’area professionale nella quale lo studente-lavoratore è inserito. Le formule organizzative possono variare a seconda del settore, della dimensione dell’azienda e di altri fattori. L’azienda che sottoscrive il contratto assume specifici obblighi in campo formativo: può formare il giovane solo se dispone di personale da adibire a compiti educativi dotato di capacità professionali e didattiche riconosciute, in grado di trasmettere non solo il sapere tecnico, ma di garantire un adeguato supporto educativo sul lavoro. In Italia l’esperienza che più si avvicina a questo modello è quella realizzata nella provincia autonoma di Bolzano, dove alla formazione sul lavoro impartita in azienda viene affiancato l’insegnamento obbligatorio in scuole professionali per un totale corrispondente ad almeno 9 settimane all’anno. L’apprendistato finalizzato all’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione ha in genere la durata di tre anni, e la formazione in aula è di circa 1000 ore. Se l’emendamento Cazzola sarà approvato, quello di Bolzano potrebbe essere un modello pilota. |