Cazzola: a 15 anni non si lavora,
ci si istruisce

da Tuttoscuola, 26.1.2010

Giuliano Cazzola (Pdl), vicepresidente della Commissione Lavoro della Camera e relatore del disegno di legge sul lavoro in discussione a Montecitorio, difende l'emendamento, da lui stesso presentato, che consente ai giovani di 15 anni di intraprendere un percorso di apprendistato in alternativa alla frequenza di una scuola o del sistema di istruzione e formazione.

''Il mio emendamento al ddl lavoro", dice Cazzola in una intervista al giornale on line ragionpolitica.it, "se sarà approvato in via definitiva riconoscerà la possibilità di entrare nel mercato del lavoro a 15 anni soltanto attraverso un rapporto a causa mista e ad alto contenuto formativo, come l'apprendistato, rispettando, nel contempo, l'obbligo di istruzione".

Il parlamentare del Pdl nega che in questo modo si modifichi la norma della Finanziaria 2007 che ha elevato a 16 anni l'età minima per l'accesso al lavoro. "Non sarà consentito, infatti, di fare l'operaio o l'impiegato a 15 anni", puntualizza, "l'apprendista si', perche' tale rapporto ha un contenuto prevalente d'istruzione e formazione".

Cazzola precisa, infine, che la legge n. 30/2003 (la cosiddetta "legge Biagi"), cui l'emendamento fa riferimento, stabilisce che "la regolamentazione dei profili dell'apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione è rimessa alle Regioni, d'intesa con i ministeri del Lavoro e dell'Istruzione pubblica, sentite le parti sociali", e che pertanto "quanto previsto dall'emendamento diventerà operante solo a valle di tale percorso".