Veneziani: «Bel segnale, i ragazzi
devono capire che la ricreazione è finita»
di A. Mig.
Il Gazzettino,
6.1.2010
ROMA (6 gennaio) -
Il ministro Gelmini spinge l’acceleratore sul ritorno a un
maggior rigore nella scuola. E’ un passo indietro verso il passato o
un segnale di innovazione? «Un ritorno al rigore è un bel
segnale di innovazione. Prima della Gelmini - risponde lo scrittore
e giornalista Marcello Veneziani - ci avevano già provato i suoi
predecessori, da Berlinguer a Fioroni. Il ritorno alla serietà è
importante, soprattutto a scuola. È quello che gli italiani si
aspettavano ed è quello che la maggior parte di loro chiede. Bisogna
far capire ai ragazzi che la ricreazione è finita».
Il segnale, dunque, è importante, ma è
anche sufficiente per ridare serietà alla scuola?
«Innanzitutto bisogna riuscire a rendere operative queste
misure. Poi, certo, serve anche altro, i problemi della scuola sono
decisamente più ampi».
Ad esempio cosa serve?
«Bisogna anche riqualificare il corpo docente e innovare i
programmi. Ma intanto, con misure come il cinque in condotta e la
stretta sulle assenze, la scuola comincia a riprendersi la sua
credibilità. Poi la prossima mossa dovrebbe essere quella di
ripristinare la selezione e il merito, non solo tra i ragazzi, ma
anche e soprattutto tra i docenti, attivando diversi livelli di
retribuzione in base al merito. So che il ministro Gelmini ci sta
pensando, come ci aveva pensato anche Berlinguer, ma senza
riuscirci. Speriamo che questa sia la volta buona».
Tanto rigore, però, in un’epoca in cui i
ragazzi sono abituati ai confini fluidi e mobili del web, non
rischia di essere anacronistico?
«Al contrario. In una società così flessibile come è la nostra
servono dei punti fermi, servono dei riferimenti saldi. Soprattutto
i giovani ne hanno bisogno per costruire il loro sapere. Le due cose
non sono in opposizione ma possono essere complementari».
E i genitori? Ormai si dice che facciano i
sindacalisti dei figli. Lo faranno anche con la stretta sulle
assenze?
«Probabilmente qualcuno sarà più indulgente, si tenteranno degli
escamotage. Sappiamo che da qualche tempo i genitori non sono più
alleati degli insegnanti nel chiedere e nel pretendere un maggiore
rigore. Ma la scuola deve andare avanti ed essere seria, non deve
temere i genitori».
La stretta sulle assenze metterà il blocco
anche alle occupazioni troppo lunghe?
«Non credo che la norma impedirà di manifestare il proprio dissenso.
Ma eviterà di sicuro l’uso indiscriminato delle occupazioni che, a
volte, diventano una forma di assenteismo organizzato».