NEL CROLLO MORIRONO 27 BAMBINI E UN'INSEGNANTE

San Giuliano, confermate le condanne

Ma per quattro la pena è da ridefinire

 La Stampa 28.1.2010

ROMA
Dopo una lunga camera di consiglio la quarta sezione penale della Cassazione ha confermato la colpevolezza dei cinque imputati per il crollo della scuola elementare «Francesco Jovine» di San Giuliano di Puglia, nel quale il 31 ottobre 2002, in seguito a una scossa di terremoto, morirono 27 bambini e la maestra, ma ha disposto che per quattro di loro sia rideterminata l’entità della pena dalla Corte di appello di Salerno. Il verdetto è stato accolto con soddisfazione dai familiari delle vittime che sono accorsi, numerosi, per assistere all’udienza in Cassazione iniziata ieri e conclusasi stasera. «Volevamo dei responsabili e ora ci sono - ha detto Antonio Morelli, portavoce dei genitori delle piccole vittime - volevamo giustizia e verità e l’abbiamo avuta».

In particolare il dispositivo della quarta sezione penale ha stabilito l’annullamento della sentenza emessa dalla Corte d’appello di Campobasso il 25 febbraio 2009, «limitatamente al trattamento sanzionatorio» nei confronti di Giuseppe La Serra (progettista della sopraelevazione crollata) e Mario Marinaro (tecnico del Comune), che avevano ricevuto una condanna a 6 anni e 10 mesi. L’annullamento riguarda anche la condanna a 5 anni per i costruttori Giovanni Martino e Carmine Abiuso. Per tutti e quattro il giudizio di rinvio sarà effettuato davanti alla Corte di appello di Salerno. Confermata, invece, la condanna a 2 anni e 11 mesi per l’ex sindaco di San Giuliano di Puglia, Antonio Borrelli. Anche lui perse una bimba nel crollo. Tutte le pene, fino a 3 anni, sono coperte dall’indulto.

In primo grado gli imputati erano stati assolti il 13 luglio 2007 dal tribunale di Larino. Questa sera la Cassazione ha anche definitivamente respinto il ricorso della presidenza del Consiglio e del ministero dell’Istruzione che si erano costituiti parte civile.

Solo fra un mese, quando verranno depositate le motivazioni di questo verdetto si capiranno i vizi di motivazione che - come hanno fatto presente le fonti del collegio giudicante - hanno portato alla decisione di riaprire questa vicenda processuale per quanto riguarda «la quantità della pena da irrogare».

Ieri il sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello, aveva chiesto la conferma della sentenza d’appello sostenendo la piena responsabilità degli imputati per omicidio, disastro e lesioni colposi: «quella sopraelevazione - ha ricordato il pg - è stata costruita senza rispettare le norme antisismiche necessarie in una zona, come quella di San Giuliano, ad elevato rischio sismico e il sindaco non avrebbe dovuto consentire l’apertura di quella scuola senza nemmeno un certificato di collaudo». La sopraelevazione era stata realizzata nel settembre del 2002 e il solaio non era stato agganciato ma appesantito con 16 tonnellate di calcestruzzo.