Gelmini, il tetto del 30% La Stampa 13.1.2010
ROMA «Sulla base, quindi, di quanto ci è stato suggerito da tanti insegnanti, dirigenti, che lavorano sul campo - ha aggiunto Gelmini - abbiamo pensato ad una circolare che fissi il tetto al 30%. Non per discriminare ma al contrario per includere, per favorire le condizioni di un percorso di integrazione di cui la scuola deve sempre più farsi carico». Per quanto riguarda i ragazzi nati in Italia il ministro spiega che «il provvedimento pone l’accento sul tema della conoscenza della lingua italiana nel senso che in molti casi i bambini di sei o sette anni che sono nati in Italia già conoscono la lingua italiana e quindi sono più favoriti nel percorso di integrazione. Là dove si tratta, invece di ragazzini di 10, 11 o 12 anni dove i genitori non conoscono l’italiano e loro faticano ad inserirsi il “governo dei tagli” ha stanziato 20 milioni di euro per favorire dei corsi pomeridiani di insegnamento dell’italiano e quindi preoccuparci che l’integrazione non sia solo a parole ma nei fatti. Penso che la conoscenza dell’italiano sia la condizione necessaria così come un altro provvedimento che abbiamo voluto inserire per tutti i ragazzi è la conoscenza della Costituzione. L’italiano e i principi fondamentali della convivenza - ha concluso - sicuramente aiutano l’integrazione». |