"L'ultimo taglio: la politica condanna i disabili". di A.G. La Tecnica della Scuola, 22.2.2010 Davanti a Montecitorio le associazioni “Tutti a scuola” e “Disabilandia” manifesteranno per protestare contro le discriminazioni riservate al mondo dei diversamente abili, anche dai banchi della politica che hanno di recente ridotto i fondi: proprio come avviene nella società, scuola compresa, nel corso della manifestazione verranno eseguite le "condanne dei disabili". Tornano in piazza le associazioni che difendono i ragazzi disabili: le associazioni “Tutti a scuola” e “Disabilandia” hanno organizzato per mercoledì 24 febbraio, a partire delle ore 9, in piazza Montecitorio a Roma, la manifestazione "L'ultimo taglio: la politica condanna i disabili". Appare decisamente provocatoria la scelta, da parte degli organizzatori, di incentrare la protesta contro le discriminazioni continue che la società, scuola compresa, riserva al mondo dei diversamente abili. Analogamente a quanto accade nella nostra società, nel corso della manifestazione, le associazioni promotrici dell’evento hanno così deciso di rappresentare "le condanne dei disabili" attraverso quella che definiscono una vera e propria sentenza. Le associazioni rappresenteranno quel giudizio prevalente che molti cittadini (e politici insensibili) palesano verso chi è reputato diverso. "In nome della politica italiana - sono le motivazioni delle sanzioni rivolte verso i disabili - io ti condanno. Ti condanno a non avere insegnanti di sostegno specializzati. Ti condanno alla mancanza di continuità didattica. Ti condanno ad avere dirigenti scolastici e insegnanti incompetenti e non aggiornati. Ti condanno alle barriere architettoniche che ti impediscono di frequentare la scuola . Ti condanno a non avere l'assistenza igienica di cui avresti bisogno. Ti condanno all'assenza di strutture in cui crescere e vivere. Infine, in nome della Politica Italiana, ti condanno ad essere dimenticato. E dunque a non esserci più". Riusciranno le associazioni a far tornare i politici sui loro passi, a convincerli che spendere per un ragazzo disabile significa prima di tutto rispondere al suo diritto ad essere adeguatamente formato ed assistito? |