L'intervento del ministro alla presentazione del rapporto 2010 della
Fondazione Agnelli da Tuttoscuola, 25.2.2010 Salone strapieno, nella sede romana dell'editore Laterza, per la presentazione del secondo rapporto sulla scuola della Fondazione Agnelli. Insieme ad Alessandro Laterza, alla presidente della Fondazione Maria Sole Agnelli, e ad Andrea Gavosto, direttore della stessa Fondazione, che ha illustrato i risultati del rapporto, ha voluto essere presente anche Mariastella Gelmini, che non si è limitata a svolgere un intervento di circostanza. Parlando a braccio il ministro ha ripreso le principali questioni toccate dal rapporto, ma soprattutto quelle riguardanti la profonda iniquità del nostro sistema scolastico. Il discorso del ministro è apparso tanto determinato quanto realista: senza una convergenza politica e parlamentare su nodi storici come quello della formazione, del reclutamento e della valutazione dei docenti, ha detto Gelmini, sarà difficile riqualificare un servizio che presenta squilibri di ogni tipo: territoriali, per tipologia di istituto, per qualità dei risultati ottenuti dagli allievi nelle prove comparative internazionali, contraddette da quelle nazionali come gli esami di maturità. Anche sul federalismo scolastico, indicato da Gavosto come una possibile leva per cambiare questa situazione, il ministro è apparso cauto: se non accompagnato dalla chiara consapevolezza, condivisa da tutti i partner istituzionali, della necessità di intervenire prioritariamente sui citati squilibri, il federalismo potrebbe addirittura accrescere gli squilibri, anzichè diminuirli. Sulla specifica proposta, contenuta nel rapporto, di vincolare i finanziamenti aggiuntivi alle Regioni più deboli (cioè con maggiori squilibri) al raggiungimento di specifici e valutabili risultati di maggiore qualità ed equità, pena il commissariamento (come per la sanità), il ministro ha tuttavia preferito non esprimersi, forse per non rendere più difficile la già complessa trattativa con le Regioni per la realizzazione del federalismo scolastico. Servirà in ogni caso un robusto ed efficiente sistema di valutazione, ha concluso Gelmini, supportato da un adeguato sistema ispettivo, ben diverso da quello di cui oggi dispone il Ministero. |