Scuola, nel 2010 arrivano i primi risparmi

di Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 9.2.2010

I tagli all'Istruzione iniziano a far cassa. Rispetto al 2009, il budget 2010 di viale Trastevere è in calo di circa mezzo miliardo, precisamente di 530,7 milioni di euro. Quasi un terzo in meno, rispetto al miliardo e 600 milioni di euro di risparmi previsti, per quest'anno, dalla Finanziaria 2010. Ma è, comunque, la prima volta, dall'inizio della cura "da cavallo" imposta alla scuola con la manovra estiva 2008, che si vede il segno meno sulle spese del ministero dell'Istruzione. La certificazione, dopo le incertezze dei giorni scorsi, è arrivata dalla Ragioneria generale dello Stato, che, ieri, ha reso noto il budget per il 2010, delle amministrazioni centrali. Viale Trastevere prevede per quest'anno spese per 43,9 miliardi: -1,19%, rispetto ai costi sostenuti nel 2009, pari a 44,4 miliardi.

«Era prevedibile - spiega al Sole24Ore.com, Daniele Checchi, economista della Statale di Milano - che la seconda tranche di tagli avrebbe sortito i primi effetti». Ma sono, comunque, ridotti, e ciò dimostra, prosegue, che nella scuola «esistono, ancora, margini di risorse non utilizzate in modo efficiente, che hanno contenuto i risparmi preventivati». Una volta raschiato fino in fondo il barile, per Checchi, il rischio è che, oltre ai risparmi, esca fuori tutto «il malessere» di un intero comparto, che sta subendo sforbiciate «molto decise». Nel 2011 e 2012, bisognerà tagliare altri 5,7 miliardi. E calerà, pure, il fondo, previsto dalla legge 440 del 1997, per ampliare l'offerta formativa. Giorni fa è stata appena registrata alla Corte dei conti la direttiva annuale per il 2009, che prevede, rispetto al 2008, una contrazione di 40 milioni, da 179 a 140,5 milioni di euro. Risorse che caleranno progressivamente: 130 milioni nel 2010 e 99,5 milioni sia nel 2011 che nel 2012.

Tornando al budget 2010, a invertire il trend delle spese, è stata, soprattutto, la diminuzione dei costi per il personale, che rappresenta il 97% dei costi totali: al 1° settembre prossimo non ci saranno più 32.277 dipendenti (insegnanti e Ata), facendo risparmiare a viale Trastevere ben 654, 6 milioni di euro. Si aspetta, ora, di sapere come parte di queste risorse (almeno il 30%, prevede la legge) si traducano effettivamente in premi al merito. Segnano, invece, un aumento, le spese per carta, cancelleria, stampati (24,9 milioni, +20,2% rispetto al 2009), come, pure, quelle per utenze e canoni (+16,8, +68,2% rispetto allo scorso anno). All'opposto, calano, in modo significativo, le spese per consulenza, passate da 58,1 a 20,9 milioni, previste per quest'anno. Anche se, poi, crescono i costi per gli incarichi conferiti al personale (43,6 milioni, + 31,2%) e quelli per le prestazioni professionali e specialistiche (58,8 milioni, +760%), in particolare per assistenza tecnico-informatica.

Calando questi numeri nella realtà scolastica, si può vedere come il settore che certifica più risparmi di tutti sia l'istruzione secondaria di secondo grado, che farà spendere, nel 2010, poco più di 15 miliardi, con una diminuzione, rispetto allo scorso anno, di circa un miliardo e mezzo (1,49 per l'esattezza). E buona parte di queste economie verranno dal riordino di licei, tecnici e professionali, che partirà dal prossimo 1° settembre. In calo, anche, le spese per l'istruzione secondaria di primo grado (-437,1 milioni) e per l'istruzione pre-scolastica (-49,7 milioni). Aumentano, invece, di poco più di un miliardo, i costi per l'istruzione primaria. Passa, poi, a circa 7,3 miliardi il finanziamento per il sistema universitario e si conferma, più o meno stabile, a 2,1 miliardi, l'investimento statale nella ricerca scientifica e tecnologica di base.