Previsti meno 5 in condotta Pasquale Almirante, AetnaNet 12.2.2010 Ricordiamo intanto che il 5 in condotta scatta, secondo l’ultimo regolamento sulla valutazione, non dopo la prima sanzione, ma a seguito di ripetute infrazioni disciplinari, anche se è sempre il Consiglio di classe a dire l’ultima parola. In ogni caso con la pubblicazione dei risultati del primo quadrimestre dovrebbero scattare i corsi di recupero e di sostegno. Dai tempi di Fioroni il compenso per questo lavoro accessorio, sulla base del contratto di lavoro (Tabella 5), deve essere pagato a 50 euro lordi l’ora. La cosa strana è che molte scuole applicherebbero tariffe inferiori ma riportandola al suo giusto costo a giugno-settembre. Una evidente disparità che da nessuna parte è scritta, perché il lavoro è comunque uguale sia a febbraio-marzo e sia in estate. Sembra che alcuni presidi concordino queste tariffe più basse con le Rsu che, di fronte alle legittime carenze economiche delle loro scuole, accettino la proposta. Eppure, secondo il contratto, compito delle Rsu è di stabilire col dirigente le “modalità” di attuazione del recupero non già la tariffa che rimane sempre e comunque di 50 Euro l’ora lordi. E questo anche per l’intrinseca logica che il lavoro di recupero e sostegno è sempre uguale in tutte le latitudini e in tutte le stagioni. Certamente una dirigenza che abbia a cuore e stimi i suoi docenti, così come una giusta deontologia vuole, se ha scarsa disponibilità finanziaria, invece di parlarne con le Rsu dovrebbe convocare il collegio e stabilire insieme il daffarsi. E in quella sede si può decidere di tutto: attuare il recupero durante le ore curriculari (la cosiddetta pausa didattica); spostando i ragazzi più bisognosi in classi parallele o altro ancora. E si può pure stabilire di non farne, incentivando le ripetizioni private i cui costi stanno salendo esponenzialmente; o di farli gratis o di riempire classi di recupero anche con 20 alunni: ma è sempre col collegio che i dirigenti dovrebbero confrontarsi. |