L'INIZIATIVA Un premio all’integrazione scolastica Oltre 300 istituti italiani hanno partecipato al concorso «Le chiavi di scuola», promosso dalla Federazione italiana superamento dell’handicap Maria Giovanna Faiella Il Corriere della Sera 15.2.2010
MILANO - Buone pratiche per favorire l’integrazione degli alunni
disabili nelle scuole italiane. Le premia il concorso «Le
chiavi di scuola», organizzato per il terzo anno consecutivo
dalla Federazione italiana superamento dell’handicap (FISH), con il
patrocinio del ministero della pubblica istruzione. Oltre 300 i
progetti elaborati dalle scuole italiane di ogni ordine e grado ed
esaminati da un comitato tecnico scientifico. «È la dimostrazione
che l’integrazione scolastica si può fare – commenta Pietro
Barbieri, presidente della FISH - . In questi 3 anni abbiamo
raccolto centinaia di segnalazioni di buone pratiche; non si tratta,
quindi, di progetti autoreferenziali rimasti sulla carta. Esiste un
mondo scolastico vitale, con energie enormi che vanno valorizzate».
«Quest’anno per migliorare la qualità dei progetti, abbiamo posto
dei paletti per l’ammissione al concorso – aggiunge Salvatore Nocera,
vice presidente FISH e supervisore del comitato tecnico scientifico
che ha valutato i lavori delle scuole -. Sono stati considerati
alcuni requisiti fondamentali per una vera inclusione, come classi
non troppo numerose, il livello di coinvolgimento di tutti i docenti
- e quindi non solo dell’insegnante di sostegno -, dei compagni,
della famiglia, ma anche delle istituzioni pubbliche che devono
collaborare in rete. E abbiamo visto che è possibile conciliare una
scuola di qualità che premia il merito con una scuola inclusiva, che
premia la qualità dell’impegno di tutti», conclude Nocera.
Per la scuola dell’infanzia il primo premio è andato al 2° Circolo
di Venosa (Potenza), per il progetto Dal bozzolo alla farfalla. Per
favorire l’integrazione di una bambina con disabilità motorie,
sensoriali e di comunicazione, la scuola ha eliminato le barriere
che ostacolavano la sua autonomia e ha costruito spazi dedicati, per
esempio: lo scaffale dei giochi, l’angolo dell’incontro o del
pranzo. Un modo per agevolare la sua esplorazione dell’ambiente
grazie ai sensi maggiormente sviluppati. I compagni, poi, l’hanno
coinvolta nei giochi e supportata in tutte le attività come, per
esempio, riuscire a mangiare da sola.
Per la scuola elementare ha vinto l’istituto comprensivo di Bastardo
di Giano in Umbria, con il progetto di istruzione domiciliare
Insegnando... in cielo in terra e in ogni luogo. L’alunno, che non
poteva andare a scuola per seri motivi di salute, ha ricevuto a casa
lezioni individuali dai suoi insegnanti e ha potuto seguire
l’attività scolastica grazie all’utilizzo della videoconferenza, uno
strumento che insieme a sms, chat e telefonate, gli ha permesso
anche di continuare a tenersi in contatto con i suoi compagni.
Con lo spettacolo teatrale Caos Letterario... ovvero: dietro uno
scemo c'è sempre un villaggio, la scuola media di Cesena si è
classificata al primo posto per questa categoria. Il laboratorio
teatrale ha consentito a un alunno extracomunitario, con sindrome di
Ehlers-Daulos, di esprimersi in autonomia e di socializzare con la
classe e i docenti.
Per la scuola superiore ha vinto l’istituto professionale per i
servizi commerciali e turistici di Sassuolo (Modena), con il
progetto Lo sport è di tutti. Un alunno con problemi di autismo ha
partecipato insieme a un suo compagno di classe a una manifestazione
di atletica leggera, in forma ludica, organizzata dall’ufficio
scolastico provinciale e rivolta a classi che includessero al loro
interno alunni con disabilità. Il lavoro a coppia ha significato
aiuto reciproco, ma tutta la classe ha sostenuto i due compagni. Il
ragazzo autistico, durante la manifestazione sportiva, è riuscito a
tollerare bene il rumore e l’ambiente affollato, in precedenza
considerati tabù.
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