LA SCHEDA
Meno ore e meno professori Salvo Intravaia, la Repubblica 4.2.2010 Ecco la scuola superiore targata Gelmini. Dal prossimo mese di settembre la scuola secondaria di secondo grado, ferma sostanzialmente al 1923, verrà riformata. E saranno tantissime le novità che interesseranno per il momento i 500 mila ragazzini delle scuole medie italiane in procinto di scegliere come proseguire gli studi, ma anche il milione di studenti che frequentano le classi intermedie (seconde, terze e quarte classi) degli istituti tecnici e professionali. Vediamo perché. Dopo un tira e molla durato diversi mesi, i sindacati, le commissioni Cultura di Camera e Senato sono riusciti a strappare un avvio soft della riforma: si partirà dalle sole prime classi. Ma per tagliare oltre 17 mila cattedre in appena due anni (il 2010/2011 e il 2011/2012) i tecnici del ministero dell'Istruzione, sotto l'occhio vigile dei colleghi dell'Economia, hanno dovuto rivoluzionare i quadri-orario dei tecnici e professionali. E così, dal prossimo mese di settembre, quasi un milione di studenti che frequentano le seconde, terze e quarte classi di tecnici e professionali si vedranno scontare le ore settimanali di studio. Secondo un modello che non è stato ancora presentato. L'architettura. Dal prossimo anno scolastico la scelta sarà ridotta ad un numero relativamente concentrato di opzioni. E gli oltre 500 indirizzi (tra ordinamenti, sperimentazioni e progetti assistiti) tra i quali occorreva orientarsi fino all'anno in corso, saranno un ricordo. I licei avranno soltanto 6 indirizzi (artistico, scientifico, classico, delle scienze umane, linguistico e musicale/coreutico). Ma considerando i 6 indirizzi del nuovo liceo artistico (arti figurative; architettura e ambiente; audiovisivo e multimedia; design; grafica; scenografia), l'opzione aggiuntiva per lo scientifico (delle scientifico delle "scienze applicate"), quella "economico-sociale" per il liceo delle scienze umane e i due indirizzi del musicale e coreutico si arriva a 14 indirizzi. Gli istituti tecnici saranno in tutto 11 (Amministrativo, finanza e marketing; Turismo; Meccanica, meccatronica ed energia; Trasporti e logistica; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni; Grafica e comunicazione; Chimica, materiali e biotecnologie; Sistema moda; Agraria e agroindustria; Costruzioni, ambiente e territorio) , suddivisi in due settori (economico e tecnologico). Mentre i professionali diventano 6, suddivisi in due settori (dei servizi e industria e artigianato): Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera; Servizi commerciali; Produzioni artigianali e industriali; Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica. Le ore di lezione. Tutti i licei, ad eccezione di quello artistico e del classico, avranno 27 ore di lezioni settimanali al biennio e 30 ore a settimana al triennio. Al classico si studierà di più: 31 ore settimanali negli ultimi tre anni. Mentre al liceo artistico, per via delle materie di indirizzo che richiedono parecchie ore di esercitazione, si arriverà a 34 ore al biennio e 35 al triennio. Saranno invece 32 ore settimanali, per tutti e 5 gli anni, al liceo musicale e coreutico, che però inizierà in sordina: 40 sezioni di liceo musicale e 10 di liceo coreutico in tutta Italia. Nei tecnici e negli istituti professionali l'orario settimanale è stato invece calibrato su 32 ore, con un numero congruo di attività laboratoriale. Autonomia. I curricula predisposti dal ministero possono essere modificati, entro certi limiti, dai singoli collegi dei docenti. Al biennio, i nuovi licei potranno ritagliare il 20 per cento del monte ore annuo per attivare insegnamenti opzionali. Quota che sale al 30 per cento al triennio. In questo modo, ogni liceo potrà "personalizzare" l'offerta formativa per renderla più vicina alle esigenze dell'utenza e del territorio. La quota di flessibilità nei tecnici e nei professionali è ancora più elevate e può superare la metà delle ore annue. |