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«Nel Lazio il limite degli stranieri
allargato anche ai bimbi nati in Italia»
Il Municipio VI: il provvedimento del direttore
regionale supera il decreto Gelmini.
La replica: ho detto il contrario
Paolo Brogi Il
Corriere della Sera
13.2.2010
ROMA - «In una riunione svoltasi alcuni giorni fa con i dirigenti
scolastici del nostro municipio e il direttore dell'Ufficio
scolastico regionale - ha protestato oggi Gianmarco Palmieri ,
presidente del VI Municipio di Roma - quest'ultimo ha detto ai
dirigenti scolastici che non saranno concesse deroghe riguardo
eventuali sforamenti del tetto del 30% e che saranno inclusi in
questa percentuale anche gli alunni stranieri nati in Italia e gli
italofoni».
IL TETTO - Il Lazio va oltre le
direttive del ministro Gelmini? Il tetto del 30% per gli alunni
stranieri in classe comprenderebbe, secondo quanto attribuito al
direttore dell'Ufficio scolastico regionale Maria Maddalena Novelli,
anche i bimbi nati in Italia e che parlano l'italiano. Una posizione
a sorpresa, oltre la circolare ministeriale che include nel 30% solo
gli alunni non nati in Italia e non «italofoni», ma che Maria
Maddalena Novelli, la dirigente interessata, è corsa a smentire. «Ho
detto assolutamente il contrario – sostiene la dirigente scolastica
del Lazio - e mi meraviglia quanto riferito dal presidente del
municipio che non era presente. Ho sostenuto infatti che in caso di
presenza di molti nati in Italia occorra andare oltre il tetto del
30%. Ho anche però precisato che in ottemperanza ad alcune
raccomandazioni delle Nazioni Unite non va superato però il 50%.
Altrimenti si creano classi ghetto». La realtà del VI Municipio è
nota: lì ci sono scuole come la Pisacane dove in alcune classi si
tocca il 90% di bambini di genitori stranieri.