Ministro Gelmini,
quando l’incompetenza diventa un’arte

di Gianni Leone da MondoRaro Magazine, 21.2.2010

Cara Ministrina Gelmini,

(ricordo per chi non lo sapesse che la “ministrina” è un mutante a metà tra un minestrina riscaldata e una ministra che ha serie serie difficoltà con la grammatica italiana), mi dica la verità: le sue idee “bislacche” le pensa la notte o le vengono di getto, un pò come quando scappa di andare al bagno?
La sua incompetenza, per ciò che concerne la Scuola Pubblica è pura arte! Mi confida il segreto della sua incapacità gestionale? Quale musa riesca ad “ispirare” le sue scelte?
Dalle sue dichiarazioni apprendo che: “Siamo convinti che in un anno, forse due, riusciremo a programmare la presenza di alunni immigrati nelle classi, in modo da migliorare la didattica”.
Lei pensa che, in un anno o forse due riusciamo anche a programmare il flusso di carta igienica nelle scuole pubbliche? Inoltre riuscirà, lei, nell’ardua impresa di migliorare il suo italiano?

Il problema è che lei non è in grado di gestire la scuola, però si ostina a far danni.

Come scritto in un precedente articolo: “Mi piacerebbe farle notare che le scuole che hanno un numero superiore al tetto da lei indicato, secondo stime esistenti (magari potrebbe leggerle e verificarle…) è minimo e si verifica solo in alcune grandi e medie città, soprattutto al Nord. Lei saprà che la presenza di stranieri non è omogenea in Italia.

Forse sarebbe più utile se lei si adoperasse con più decisione a sostegno di quelle scuole che realmente si misurano con questi problemi, magari aumentando il numero dei mediatori linguistici.
Inoltre invece di fare semplice propaganda perché non rende noti agli italiani i risultati delle più serie ricerche pedagogiche condotte proprio in Italia sul tema? Lo sa che le ricerche hanno dimostrato che i bambini stranieri imparano più facilmente la lingua in classe con i bambini italiani che in classi “speciali” a loro dedicate? Lo sa che sempre secondo le stesse ricerche i bambini sia italiani, sia stranieri, apprendono meglio in un ambiente ricco di differenze piuttosto che in ambienti omogenei?

Le voglio dare un’indicazione… si legga le ricerche di Milena Santerini, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano”.

Beata ignoranza…