Gelmini e Bondi elaborano da Tuttoscuola, 12.2.2010 "Se vogliamo affermare nei fatti la parità scolastica è indispensabile uscire da vecchi schemi ideologici. Dobbiamo offrire una buona scuola, che sia pubblica o privata". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, durante un convegno a Roma sull'impegno dei cattolici in politica. In un documento condiviso con il ministro dei Beni e Attività Culturali, Sandro Bondi, la Gelmini ha sottolineato che "le istituzioni devono sostenere l'azione educativa delle famiglie offrendo loro il maggior numero di opportunità possibili. In una società aperta e pluralista, una di queste opportunità è proprio quella che riguarda la libertà educativa, che deve fornire ai genitori la possibilità di scegliere tra scuola statale e paritaria, secondo le esigenze, i valori, le aspettative della famiglia". Poiché il governo "condivide l'idea di una scuola che deve formare la persona" è stato rivisto anche "l'eccesso di 'metodologismo' e 'neutralità' che in questi ultimi anni hanno contraddistinto i programmi di insegnamento". Bondi e la Gelmini ritengono che "una scuola che, ad esempio, voglia venire a capo del problema della diversità non può essere neutrale, ma una scuola che, consapevole e attenta ai grandi valori della nostra tradizione occidentale, primo fra tutti la dignità della persona, li sappia presentare anche come prezioso tramite dell'incontro con tutti gli 'altri' possibili. Con questo principio ci stiamo battendo affinché i bambini stranieri immigrati imparino subito la lingua italiana, primo vero passo verso una pacifica integrazione". |