SCUOLA

Alunni stranieri +7 % in 10 anni,
concentrati nel Nord Est

ASCA, 24.2.2010

(ASCA) - Roma, 24 feb - La presenza degli alunni con cittadinanza straniera nella scuola italiana ha assunto una forte e crescente consistenza soltanto negli ultimi dieci anni, passando dall'1% della popolazione studentesca del 1998-99 all'8% del 2008-09. E' quanto emerge dal ''Rapporto sulla scuola in Italia 2010'' della Fondazione Giovanni Agnelli. La distribuzione degli alunni stranieri sul territorio nazionale e' assai diversificata, essendo concentrata in alcune aree del Centro e del Nord del paese, in particolare nel Nord-Est, dove si registrano numerose presenze non solo nelle grandi citta', ma anche in medi e piccoli centri.

Nell'a.s. 2008-09 gli alunni con cittadinanza straniera erano 629.876 (oltre l'8% della popolazione scolastica complessiva), di cui oltre 233.000 - più di un terzo - nati in Italia, e dunque seconde generazioni in senso stretto. Un indicatore molto significativo delle difficoltà incontrate dagli studenti stranieri nella loro carriera scolastica e' costituito dai tassi di ripetenza, che sono abbastanza limitati nella scuola primaria (0,9% contro lo 0,2 degli italiani), ma piuttosto consistenti nella scuola secondaria di primo grado (6,3% contro il 2,7) e in quella di secondo grado (9,2% contro il 6,9).

Lo svantaggio rispetto ai nativi, secondo il rapporto, e' palese a ogni livello. I ritardi negli studi, tuttavia, possono dipendere anche dall'inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione in classi non automaticamente corrispondenti all'ultima frequentata nel paese di origine, una decisione motivata in genere dagli insegnanti con ragioni di ordine didattico, psicologico, linguistico. Dopo l'esame di licenza media gli studenti stranieri si orientano, o sono ''orientati', verso scuole che facilitano l'ingresso nel mondo del lavoro, come gli istituti professionali, cui si iscrive quasi il 41% di essi, contro il 19,4% degli italiani. Dunque, esistono almeno due ordini di problemi, in parte interdipendenti: i ritardi negli apprendimenti, con i conseguenti rallentamenti delle carriere scolastiche e la prevalente canalizzazione verso un unico indirizzo educativo superiore.