Il garante dell'infanzia
censura l'orario lungo

da Tuttoscuola, 2.2.2010

Sta diffondendosi sempre più nella scuola la settimana corta, con chiusura del sabato.

Nelle scuole del primo ciclo (primaria e secondaria di I grado) dove l'orario settimanale complessivo è almeno di trenta ore, è pressoché inevitabile, in caso di settimana corta, organizzare uno o due rientri pomeridiani.

Vi sono però scuole che, forzando un po' gli orari, svolgono tutte le lezioni nella sola fascia antimeridiana senza prevedere rientri al pomeriggio. In questi casi, con un orario di 30 ore, i ragazzi devono stare a scuola tutte le mattine per sei ore filate.

Il Corriere della sera dedica un ampio servizio alla questione.

Il rappresentante dell'Unicef in Liguria ha segnalato quelle situazioni orarie al Garante dell'infanzia regionale che ha censurato questo tipo di organizzazione delle lezioni giudicandolo "inadeguato, contrario al benessere dei ragazzi e inutile per il loro apprendimento."

Insomma, quando il tempo scuola è lungo, occorre garantire agli alunni tempi distesi, più funzionali all'apprendimento.

Quando vent'anni fa vennero introdotte nella scuola primaria i moduli con aumento fino a trenta ore di orario settimanale, venne raccomandata l'organizzazione oraria con rientri pomeridiani proprio per assicurare tempi distesi di apprendimento, al punto che i rientri pomeridiani era obbligatori per legge. Ma tale obbligo è stato abrogato, lasciando le scuole libere di organizzare l'orario come ritengono opportuno. Anche tutto al mattino.

Anna Oliverio Ferraris, psicoterapeuta, ritiene che "il sabato libero serve ai genitori e agli insegnanti, non certo agli alunni".